Nell’anniversario del rogo di Giovanna d’Arco (1431) anticipo alcune riflessioni di questa settimana, diverse a seconda degli scenari che si andranno a verificare a partire dalle 15 di oggi. Ovvero, come da una normale tornata di elezioni amministrative si arriva a realizzare il ‘tanto rumore per nulla’ caro al Bardo.
a) A Milano vince la Moratti, con minimo margine. Segue cacciata alle streghe in ambito del centro destra tra chi ha osato criticare il capo, immediato decollo verticale dei veltroniani nel PD (vogliamo cambiare leader! Congresso!!) e raffica di ‘io l’avevo detto’ tra i commentatori politici e l’inutile giro di personaggi in cerca d’autore che popolano le trasmissioni televisive;
b) A Milano vince la Moratti, con buon margine. Il Leader promette pubblicamente il perdono a chi lo ha criticato, salvo poi estrometterli da qualsiasi posizione. Prevista la diretta da Canossa del pellegrinaggio di chi cercherà il perdono. Scissione del PD in tredici piccoli gruppi, destinati ad autoestinguersi in successive suddivisioni. La stampa più vicina al PDL chiede immediato referendum popolare per tornare alla monarchia assoluta;
c) A Milano vince Pisapia, con minimo margine. Seguono richieste immediate di riconteggio e denuncia di brogli da parte di un minimo di trenta esponenti del PDL. La Moratti si arrocca a Palazzo Marino mentre si assiste a una discreta fuga verso la Svizzera di fiduciari di famiglia. Veltroni chiede l’autocritica del PD, a prescindere. I commentatori politici si uniscono al movimento degli opinionisti televisivi in una giornata di festa, avranno di che fare polemiche per mesi;
d) A Milano vince Pisapia, con buon margine. Tentazione di dichiarare invalida la consultazione, riposta solo di fronte al coro di pernacchie proveniente dalla piazza. La Moratti vista mentre lascia il suo ufficio al seguito dell’impresa di traslochi che ha portato via anche gli spilli (tanto è colpa di Pisapia). Davanti al Duomo si tiene la finale lombarda del ‘salto della quaglia’ con protagonisti tutti coloro che vogliono poter dire ‘io lo sapevo che ce la faceva’. In serata lancio di paracadutisti cosacchi addestrati in Romania da Al Quaeda.
Le altre città? Ma davvero si vota anche da altre parti?
Per due settimane mi sono sentito di nuovo orgogliosamente milanese. Non capitava da anni.
Speriamo di non risvegliarci da questo sogno proprio oggi!
Speriamo davvero in buoni risultati. A Milano, a Napoli, a Trieste e in tutti gli altri comuni e province. A partire da questa sera vedremo se si potrà parlare di cambiamento. Io non sono milanese, ho vissuto in loco solo un anno, ma abbiamo bisogno di una Milano che riparta e torni a sognare. Magari mettendo davvero il cittadino al centro dei progetti. 🙂