Aspettando la Pandemia Gialla

Il nuovo concorso di racconti ambientati nel Survival Blog mi fornisce lo spunto per una riflessione su questo progetto, vero e proprio caso scuola di germinazione narrativa spontanea sulla Rete. Due le domande di riferimento o se preferite due serie di coordinate da cui partire.

La fine del mondo così come lo conosciamo, questo il primo tema / domanda. Già l’anno scorso quando è partito il SB il comune sentire era fortemente condizionato dalla crisi economica e le prospettive per diversi partecipanti non erano proprio rosee (me compreso). Si può anche affermare che molti dei fan del progetto condividono una parte rilevante di formazione simbolica-narrativa legata ai filoni catastrofisti degli anni ’60 e ’70 (dove sottotraccia c’era sia la paura della WWIII che tensioni economiche). Tuttavia tutto questo mi sembra insufficiente per motivare la buona riuscita di tanti contributi e l’immediato coinvolgimento che traspare dai commenti (sia durante l’iniziativa che post). L’accoglienza, generalmente buona, riservata agli e-book usciti dopo la fine del progetto fa capire che questo tema ha agganci profondi in tante persone.

Gli alter-ego, questo il seconto tema / domanda. Si possono distinguere tre filoni, tre scelte di gruppo nei partecipanti. Il maggiore è quello del sopravvissuto, di colui/colei che cerca una sua dimensione in un mondo devastato, non di rado con l’atteggiamento proprio della mentalità da assedio, più rari ma efficaci i trasformati, ovvero coloro che hanno scleto di approfittare delle circostanze per liberarsi dei vincoli della società. Per me la sorpresa è stata constatare quanti SB sono finiti con il contagio e la morte, scelta ottemperata da molte signore, quasi a non poter realmente vedere un mondo diverso da quello attuale.

Sarà interessante valutare, a concorso finito, se questi temi rimarranno le note dominanti dei nuovi racconti e se chi non ha partecipato alla prima esperienza riuscirà a trovare il coinvolgimento emotivo che ha segnato la maggior parte dei lavori precedenti. Non nascondo di essere curioso. Dal canto mio sto valutando se partecipare o meno, ho già più cose in lavorazione di quelle che posso efficacemente gestire e scrivere un pezzo per il solo gusto di esserci francamente non mi dice molto.

Nel frattempo consiglio di immergersi di nuovo nel presente alternativo e fare molta attenzione alle notizie sui media. Potrebbero nascondere cose molto peggiori di quello che sembrano…

14 thoughts on “Aspettando la Pandemia Gialla

  1. Considerazioni interessanti. 🙂 Per quanto mi riguarda il mio coinvolgimento, sempre attivo ancora adesso, è legato al fatto che è un progetto che mi ha totalmente sbloccato a livello di scrittura in un periodo in cui non riuscivo a scrivere granché. Poi averlo condiviso con tante persone ha suscitato un grande entusiasmo che per quanto mi riguarda non si è ancora spento. 🙂 Sul legame tensioni sociali attuali-riuscita dello scenario post-apocalittico concordo, del resto anche Alex aveva fatto nascere il tutto da una ucronizzazione di un fatto di politica internazionale, la crisi tra le due Coree.

    Per quanto riguarda gli alter-ego io sono rimasto molto colpito dai “trasformati” o meglio da chi ha approfittato della apocalisse per diventare un mostro quasi al pari dei Gialli: penso ad Ariano-cannibale o a Eduardo che ha creato la setta di Baruc. Interpretazioni molto interessanti. 🙂 Per quanto mi riguarda invece ho avuto uno svolgimento da sopravvissuto classico con finale da folle, ma nel mio eBook di prossima uscita (otto dicembre, manca poco!) ho scritto un andamento alternativo del mio contributo, ma anche lì poco spazio per la positività… 😉

    Ciao,
    Gianluca

    PS: Ho iniziato a leggere Valpurga! 🙂 Complimenti già per il progetto, come ho detto su Facebook agli altri coinvolti. 😉

  2. Beh, in fondo solo solo 5mila parole max, quindi in 4 mesi penso che qualcosa di buono possa uscirne fuori, per chi ha voglia di rimettersi in gioco. E poi la tracia già pronta potrebbe fare da stimolo per sperimentare.

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