Alessandro Girola
La nave dei folli
Novel
Autoproduzione, Epub, gratuito aperto a donazioni
Scaricabile da qui
Il treno di Moebius qui
Quarta di copertina (da lulu.com)
Prima di scomparire nel nulla insieme alla sua troupe, Martina ha fatto in tempo a inviare alcune inquietanti foto al fidanzato, Enrico, regista e proprietario di una piccola casa cinematografica. Quali misteriose forze si nascondono sui monti Calvana, nel cuore della Toscana? Qual è il segreto di Monteflauto, il paese fantasma che confina con una valle che sembra non appartenere al nostro mondo? Toccherà a Enrico scoprire le risposte. “La nave dei folli” è il seguito del racconto gratuito “Il treno di Moebius”
Recensione flash.
Se a qualcuno dovesse servire la dimostrazione della tesi ‘si può scrivere narrativa di genere ambientata in Italia’ questo è un ottimo punto di partenza. Trama solida, lavoro sui personaggi, narrazione gestita con piglio maturo. Da leggere.
Voto: 07,00 / 10,00.
Recensione.
Premetto che pur essendo il seguito del racconto ‘Il treno di Moebius’ questa novel può essere letta per conto suo. Consiglio comunque di abbinare le letture nella corretta sequenza per massimizzare l’immersione nella trama. Altra indicazione doverosa è legata alla diffusione di questo testo, è vero che può essere scaricato a titolo gratuito ma è comunque possibile effettuare una donazione sul blog dell’autore tramite i consueti canali. Dato il minimo importo (un euro) mi pare un riconoscimento per il lavoro profuso dall’autore e dal suo gruppo di collaboratori. Più che di autoproduzione trovo corretto parlare di microeditoria dal momento che c’è un’impaginazione professionale, un editor, un progetto grafico e una copertina che vengono a completare il testo, tutte cose fatte da altre persone.
Passando alla novel ci troviamo in una situazione da manuale. Un gruppo eterogeneo di personaggi, tutti ben definiti, che viene messo di fronte a un mistero in un ambiente che sotto una patina di normalità nasconde molte cose. È una ricerca, un percorso per trovare la verità. Sono scomparse quattro persone senza lasciare tracce e ogni domanda in merito sembra scontrarsi con un muro di gomma. I monti Calvana fanno da sfondo a una vicenda a tratti torbida, molto italiana nel suo svolgersi tra fatti inspiegabili e disinformazione. Gli elementi per un horror ci sono tutti, si va dalla ghost town a simboli misteriosi, da personaggi discutibili a trame che affondano le radici nel Medio Evo e oltre.
I riferimenti culturali sono ben presenti nel tessuto della narrazione, si va da Dante a Bosch passando dalla storia toscana e da usanze del basso Medio Evo. Ne deriva uno spessore percepibile al lettore, uno strato lontano dal concetto di infodump che arricchisce una storia ben ritmata. Girola è arrivato a uno stadio di maturità interessante come autore e lo si può evincere da come il livello di qualità del testo è costante sotto tutti gli aspetti. Niente cadute di ritmo, nessuna azione poco plausibile, psicologia dei personaggi coerente e svolgimento del plot efficace. Ne consegue una lettura piacevole e coinvolgente, l’effetto page-turner è assicurato. Unico punto dolente per quanto mi riguarda il finale dove compare una forzatura proprio nelle ultime righe.
Il pericolo in un plot come questo era quello di scadere nel già visto, nell’alternarsi di soluzioni ed eventi triti a cui i cultori del genere sono abituati. Proprio qui sta un punto dirimente a favore del lavoro dell’autore che è stato in grado di utilizzare la psicologia dei propri personaggi principali per far proseguire lo svolgimento della narrazione senza cadere nella trappola.
Ne consegue una lettura piacevole che nulla ha da invidiare alle produzioni di autori rinomati. In più l’ambientazione italiana è ben giocata al punto da risultare un punto di forza del libro e non un handicap come spesso viene ripetuto nelle disamine della produzione italiana di genere.
Come avrete notato ho evitato gli spoiler, posso comunque dire che c’è spazio anche per altri racconti o per altre novel in futuro che traggano lo spunto da questa. Gli agganci da cui partire sono numerosi e si prestano anche a progetti che vadano in direzioni molto diverse da quanto letto finora. Da lettore e da recensore spero di tornare presto sull’argomento.
sto leggendo la nave dei folli e, se il treno di moebius mi aveva lasciato qualche dubbio, questo sequel invece mi sta convincendo. ma spero di parlarne appena finito. bella recensione!
Grazie per quanto riguarda la recensione, aspetto di sapere cosa ne pensi tu. Avendo sensibilità diverse credo tu possa cogliere cose che io non ho visto in questa novel.
È piaciuto anche a me, forse uno dei lavori di Alex che mi ha convinto di più! Però per recensire attenderò anche il terzo ebook e farò un post unico, mi sa…
Bella recensione. 🙂
Ciao,
Gianluca
E’ un lavoro molto maturo, Alex sta migliorando tanto. Interessante l’idea di recensire il blocco, ammesso che la terza parte sia l’ultima.
Io non volevo commentare perché mi sembra poco elegante, ma non posso fare a meno di ringrarvi tutti 🙂
La terza parte, che non ho ancora iniziato a scrivere, sarà l’ultima.
Non credo che commentare per ringraziare sia poco elegante, fa piacere averti da queste parti. Ti ci voglio vedere con la terza parte. 🙂
Questa presentazione mi ha incuriosito! Provvedo a scaricare!
Credo non ne sarai delusa, in ogni caso fammi sapere. 🙂