Ken MacLeod – Newton’s Wake

Ken MacLeod

Newton’s Wake (2004)

Tor Books

pp. 320

ISBN 978-0765305039

Link su Amazon.com

Quarta di copertina (da Amazon.con)

With visionary epics like The Stone Canal, The Cassini Division, and Cosmonaut Keep, award-winning Scottish author Ken MacLeod has led a revolution in contemporary science fiction, blending cutting edge science and razor-sharp political insights with pure, over-the-top interstellar adventure. Now MacLeod takes this heady mix to a new level with a stunning new SF masterwork–Newton’s Wake.

In the aftermath of the Hard Rapture–a cataclysmic war sparked by the explosive evolution of Earth’s artificial intelligences into godlike beings–a few remnants of humanity managed to survive. Some even prospered.

Lucinda Carlyle, head of an ambitious clan of galactic entrepreneurs, had carved out a profitable niche for herself and her kin by taking control of the Skein, a chain of interplanetary star-gates left behind by the posthumans. But on a world called Eurydice, a remote planet at the farthest rim of the galaxy, Lucinda stumbled upon a forgotten relic of the past that could threaten her way of life.

Recensione flash.

Fantascienza di alto livello, un universo reso in maniera complessa e credibile. Aggiungeteci anche riflessioni sociali, speculazioni sulla psicologia umana in constesti da far girare la testa. Se poi si tiene conto anche di un grande ritmo e una serie di personaggi interessanti… andatevelo a leggere!

Voto: 07,50 / 10,00.

Recensione.

Questo romanzo viene presentato come space opera, il che è abbastanza fuorviante se si pensa a cosa rappresentava questo sottogenere della SF tra gli anni ’40 e ’60 quando andava per la maggiore. Al di là delle etichette editoriali, sempre discutibili/opinabili, abbiamo concentrate in questo romanzo una serie di tematiche di livello che spaziano dal post umanesimo alle intelligenze artificiali, dall’economia svincolata dalle necessità materiali ai viaggi spaziali sia via FTL che per salto dimensionale. Il tutto in una situazione post bellica (le prime AI autonome contro l’umanità) e di grande espansione.  Un quadro suggestivo  e il rischio concreto di mettere troppa carne al fuoco.

Questo è un romanzo corale, dove le vicende dei protagonisti servono sia a svolgere la trama che a presentare al lettore una serie notevole di considerazioni sociali su una possibile evoluzione della specie umana. La forzata espansione nel cosmo, dovuta alla presa di coscienza dei computer (Hard Rapture) e al conflitto susseguente, ha de facto separato i discendenti dell’umanità in gruppi sociali tanto particolari quanto fermamente convinti di rappresentare il meglio della specie. Colpisce ritrovare i discendenti del comunismo nord coreano, quelli dell’america rurale, di un mix filosofico orientale e  un clan dalle forti radici scozzesi, tutti destinati a incontrare un frattale rimasto isolato dell’umanità dai forti connotati nord americani.

L’economia è totalmente diversa rispetto ai canoni attuali, basti pensare che si commerciano interi pianeti per lo sfruttamento e che esistono macchine ‘cornucopia’ in grado di fornire praticamente qualsiasi cosa il che sposta il focus sui servizi e la capacità delle persone di essere creative nel rispettivo ambito sociale (o in altre società nel proprio lavoro al servizio del collettivo). L’altro fattore fortemente destabilizzante è la possibilità di creare copie della propria mente e utilizzarle per dare coscienza a un corpo clonato, il che rende tutte le religioni potenzialmente obsolete e sposta l’orizzonte di una delle paure più radicate.

Immaginare una società in cui convivano gli elementi sopra citati è un esercizio non alla portata di tutti e MacLeod dimostra chiaramente di non aver problemi in un contesto complesso, il prezzo però si paga in una maggiore piattezza dei personaggi, solo parzialmente riscattata, e nella difficoltà nel rappresentare in maniera accessibile le AI. Altro punto debole del romanzo è dato dalla parte finale che sembra svolgersi a un ritmo diverso, quasi sincopato, rispetto al resto del testo. Non mi piace fare spoiler, già la presentazione di Amazon dice molto di questo libro, tuttavia devo rilevare come in poche pagine si concentrino una serie di eventi che avrebbero meritato un’articolazione più estesa e un minimo di pathos in più.

Come è noto sono piuttosto ‘stretto’ nei voti e il solido 7.5 attribuito a questo romanzo trova motivazioni in alcuni fattori a me particolarmente graditi. Per prima cosa il riuscire a contenere in una trama autoconclusiva i fattori che ho presentato ai paragrafi precedenti. Sul mercato ci sono pentalogie basate su idee molto più povere… Seconda motivazione, le distorsioni storiche che emergono nella trama, non faccio spoiler ma alcune sono decisamente divertenti.

Il romanzo non mi risulta essere stato tradotto in italiano, potrebbe però essere stato opzionato o acquisito come diritti dato che altri testi dello stesso autore sono disponibili nel nostro paese.

Questo autore è ritenuto a buon diritto uno dei migliori di questi anni, vi consiglio quindi di approfondire la sua conoscenza con questa intervista (in inglese e in italiano) dal blog Nocturnia

 

10 thoughts on “Ken MacLeod – Newton’s Wake

  1. Il romanzo sembra molto interessante. Purtroppo non c’è in italiano ed essendo il mio inglese “broken” dovrò aspettare (se mai sarà tradotto) per leggerlo.

    • Se segui il link all’intervista nell’articolo di Nick c’è anche la lista del materiale di MacLeod pubblicato in italiano. Questo romanzo non fa parte di un ciclo, immagino sia meno appetibile per gli editori.

  2. Onestamente il romanzo di MacLeod che mi è piaciuto di meno – forse perché qua e là vira alla commedia e non mi acchiappa granché.
    Nulla da dire su idee e scrittura, ma è come se la somma delle parti fosse inferiore al loro totale.
    Resta un buon romanzo, e interessante.
    Però Stone Canal o Cassini Division sono meglio (IMHO).

    • I titoli che citi sono quelli più conosciuti di MacLeod ma sono parti di narrazioni di più ampio respiro, ho preferito partire da un titolo singolo per farmi una prima idea dell’autore. I toni in cui si fa commedia non mi sono dispiaciuti, alleggeriscono alcuni momenti della narrazione e sono giocati abbastanza bene. Sono sempre opinioni, ovviamente. 🙂

  3. Non ho letto questo romanzo, ma per temi, toni e situazioni mi pare ci sia qualche affinità con Accelerando di Charlie Stross.
    Non è che per caso hai letto anche questo, e mi riesci a fare un confronto tra i due?
    Te lo chiedo perché al contrario di Stross, MacLeod non mi fa impazzire, però sono più che disponibile a cambiare idea! 🙂

    • “Accellerando” è nella coda di lettura, non so dirti quando riuscirò ad arrivarci (c’è parecchio traffico da queste parti e si stanno facendo indisciplinati). Di Stross sto leggendo in questi giorni Wireless, un’antologia di racconti e novel che copre dieci anni della sua produzione. Mettere a paragone i due autori mi pare difficile, seguono canali narrativi diversi. Può comunque essere un’idea dato che entrambi hanno un peso notevole nella scena SF attuale.

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