Quanto è lontana Strasburgo!

Nelle ultime settimane il tema dei provvedimenti contro la corruzione ha ripreso quota, grazie anche alla testimonianza dolorosa del presidente della Corte dei Conti all’apertura dell’anno giudiziario. Per farla breve, vent’anni dopo Tangentopoli e l’inchiesta nota come Mani Pulite, non solo non abbiamo risolto questo problema ma al contrario è diventato ancora più forte, raggiungendo importi complessivi che fanno impallidire. A quanto pare la cifra è stimata a 60 miliardi di euro.

Relazione del presidente Luigi Giampaolino, qui.

Press release della Corte dei Conti, qui.

Di conseguenza si torna a parlare dei tanti, troppi, DDL fermi presso la Camera o il Senato in attesa di discussione e si torna ad interrogarsi su come mai non si è riusciti a trasformare la nostra adesione alla convenzione di Strasburgo del 1999 in atti legislativi concreti. La cosa curiosa è che i media danno per scontato che chiunque conosca il testo della convenzione dal momento che non si prendono la briga di spiegarlo e fanno filtrare la notizia che siamo gli unici a essere rimasti inadempienti.

Peccato che le cose non stiano proprio così. Intanto le convenzioni sono due e non una. È prevista una convenzione per i contesti criminali / penali (il titolo esteso è “convenzione penale sulla corruzione STCE n.173”) e una per i contesti civili (il titolo per esteso è “convenzione civile sulla corruzione STCE n.174”). Se vi prendete la briga di seguire i link troverete le pagine descrittive dei testi delle convenzioni, curiosamente non è disponibile la versione in italiano per quella civile. Strano, eh?

Testo STCE 173, qui.

Testo STCE 174, qui.

Situazione per la STCE 173 (penale).

Paesi che non hanno firmato la convenzione.

Austria, Bosnia Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Georgia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lituania, Malta, Moldavia, Norvegia, Romania, Russia, San Marino, Slovacchia, Turchia, Ucraina.

Al di fuori del consiglio d’Europa, riportati come significativi.

Bielorussia, Canada, Santa Sede, Giappone, Messico, USA.

Paesi che hanno firmato e fatto scadere i termini di rinnvo della convenzione.

Estonia, Lettonia, Montenegro, Polonia, Serbia, Slovenia, Svezia.

Situazione per la STCE 174 (civile).

Paesi che non hanno firmato la convenzione.

Liechtenstein, Monaco, Portogallo, Russia, San Marino, Svizzera.

Al di fuori del consiglio d’Europa, riportati come significativi.

Canada, Giappone, Messico, Santa Sede, USA.

Paesi che hanno firmato ma non ratificato la convenzione.

Andorra, Danimarca, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Islanda, Italia.

Nota bene: Montenegro e Serbia hanno ereditato adesione e ratifica dall’ex Yugoslavia.

Al di fuori dai paesi del consiglio d’Europa ha firmato e ratificato la convenzione la Bielorussia, singolare che una semi dittatura come quella abbia voluto, tra il 2004 e il 2006, compiere un atto del genere. È possibile che sia stata una condizione imposta per ragioni commerciali o diplomatiche, non ho trovato conferme o smentite in merito.

Come è intuibile i testi delle due convenzioni differiscono non poco e di conseguenza richiedono dai singoli stati firmatari provvedimenti differenti. Quello che mi sembra strano è che la polemica fatta sui media riguarda la sola convenzione civile, firmata dall’Italia nel 1999, evitando ogni riferimento a quella penale, mai sottoscritta. Misteri del giornalismo o di come si debbano raccontare le cose agli italiani.

Interessante che paesi che fanno parte della “grey list” (Liechtenstein, Monaco, Montenegro, San Marino, Santa Sede) o che sono noti rifugi fiscali (Andorra, Gran Bretagna, Svizzera) si trovino in situazioni “miste” o del tutto al di fuori delle convenzioni citate, sarebbe interessante sapere dalle istituzioni europee o dal GRECO (l’ente anti corruzione) in che considerazione vengono tenuti dal punto di vista dell’osservanza delle norme.

Il punto comunque non è far rilevare che siamo in buona compagnia quando si parla di nazioni non aderenti alla convenzione STE 173 o che ci sono altri inadempienti alla convenzione STE 174. Questo per due motivi, il primo è che esistono nei singoli paesi leggi che in parte superano o compiono gli obiettivi delle convenzioni, il secondo è che nel nostro sciaguratissimo paesello siamo in piena zona rossa per tutti i fenomeni legati alla corruzione come ricordato in apertura. Peggio di noi in Europa c’è solo la Grecia. Sarà un caso? Sessanta miliardi di euro all’anno sono un danno devastante alla nostra economia, sia diretto che indiretto. Come si può avere un mercato equilibrato con i giusti fattori di concorrenza con questo squilibrio?

Sappiamo dalle cronache giudiziarie come questo fenomeno sia trasversale tra pubblico e privato, di come sia diffuso capillarmente nel territorio nazionale e di come sia strettamente relato in molti casi con le trame del crimine organizzato. In compenso sappiamo, per deduzione elementare, che per ogni corrotto esiste un corruttore ovvero qualcuno che per un motivo o per l’altro si adegua a uno stato di cose criminale e ne diviene a tutti gli effetti complice. Quanti di voi sono stati danneggiati da fenomeni del genere? Quante volte qualcuno vi è passato davanti, vi ha fatto perdere del lavoro o un guadagno?

Dai venti euro pagati a un infermiere (Palermo) per avanzare nelle liste d’attesa degli esami alle centinaia di migliaia di euro pagati a un assessore regionale per un appalto (Milano), dai cinquecento euro pagati per essere cancellati dalle liste dei cattivi debitori (Roma) ai bonus non monetari (viaggi, noleggi di auto e barche) per accattivarsi il gradimento dei potenti (Milano, Napoli, Venezia). Ogni singolo atto, ogni mazzetta o mazzettina quante persone danneggia?

4 thoughts on “Quanto è lontana Strasburgo!

  1. Proprio per queste cose che dici tu, fare o pretendere uno scontrino fiscale, anche di 10 centesimi (tanto da me costa una busta da lettera) non è fare i “magnifici”, ma creare una mentalità, vuol dire capire e fare capire che 10 centesimi evasi è un furto come 10 mila euro. Sarà poi la legge a punire in base a 10 centesimi o 10 mila euro. E questo, lo stato, lo deve fare pena la perdita di credibilità e a quel punto non ci sono scontrini fiscali che tengano. Un infermiere che prende 10 euro per far avanzare nella lista d’attesa, deve essere rimosso dal suo posto con effetto immediato e se ne è capace deve andarsi a cercare un altro lavoro; così come deve essere per chiunque faccia cose come questa.

    • Esatto, si parla proprio di paradigmi diversi. In molti paesi la corruzione o l’evasione comportano l’essere emarginati a livello sociale, qui spesso una sorta di ammirazione che non sono mai riuscito a capire. Nel momento in cui presenti una denuncia o decidi di far valere le tue ragioni ti senti dire “chi te lo fa fare?”, quando spontaneamente dai informazioni alle forze dell’ordine ti accolgono con sguardi che esprimono incredulità. Sembrerò il Candide di Voltaire ma continuo a stupirmi, in negativo, del modo molle e spesso para mafioso con cui ci si comporta in Italia.

  2. Ricordo il mio tecnico della caldaia che quando gli chiesi lo scontrino fiscale mi rispose che altrimenti mi doveva mettere anche l’iva sopra. Era il primo anno (ero appena subentrato come proprietario ed ero quasi tentato di lasciar perdere ) poi però insistetti e quasi litigammo.
    Il guaio è che a me, che sono dipendente posso essere stracontrollato (e stra tassato ) liberi professionisti un po meno.. 😦

    • Evasione ed elusione sono fenomeni spesso collegabili o contigui alla corruzione, diciamo che fanno parte di quelle “abitudini” nazionali che devono essere contrastate con tutta la cattiveria del caso. 120 miliardi di euro l’anno per l’evasione-elusione, 60 miliardi di euro l’anno per la corruzione, si arriva a 180 miliardi di euro ogni anno. Un decimo del nostro debito pubblico.

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