Le cose cambiano, è uno dei motori primi di quanto accade in Rete e in più piccolo in questo ramo della blogsfera. A Marzo inoltrato mi trovo a dover ripensare e ripianificare il mio angolo virtuale, grazie anche al vostro contributo nel recente sondaggio.
Scrivere fiction mi sta diventando più difficile, forse perché sto facendo il pieno di suggestioni fantasy come ultime letture. Eppure ho due progetti in piedi e più di una buona idea (scusate la modestia) da mettere per iscritto. Sto parlando di una massiccia espansione del mio racconto “L’orgoglio di Smirne” (ciao Giuseppe, abbi fiducia) e dell’ormai tragicomicamente famosa seconda puntata delle avventure della Stone Cold Company (a proposito, state scrivendo per il concorso del Girola?).
Anche per quanto riguarda recensioni e articoli sulla narrativa e/o sul mercato editoriale c’è una novità; se riguarderanno materiale SF non li troverete più qui ma su un altro blog, un contenitore che potremmo anche chiamare blogzine. Yes, il futuro è tornato e ha un sacco di cose da dirci. Dopo un congruo intervallo di tempo le includerò anche qui ma su un’altra pagina che devo ancora creare.
Tutte le altre recensioni o articoli narrativi/editoriali di altro genere rimarrano qui ma vedranno diradarsi leggermente la loro frequenza. Avevo anche valutato di instaurare una sorta di palinsesto, idea che ho visto funzionare molto bene in altri blog, ma mi sono trovato nell’impossibilità di ottemperare a scadenze fisse. Troppo incerto il tempo dedicato alle ricerche e altrettanto difficile trovo quantificare i tempi di stesura. Tanto per fare un esempio ho in lista due articoli, uno sulla Russia e l’altro sull’Artico, che mi hanno portato oltre il limite di due settimane.
Avevo anche pensato di pubblicare a puntate l’espansione del racconto di SF ma mi sono trovato malissimo a metterne in cantiere puntate da 800-1000 parole. Grossa delusione devo dire, anche perché è un tipo di lunghezza che ben si sposa allo stile sintetico che prediligo. Resta una porta aperta per questo tipo di esperimento ma per una storia completamente diversa che potrebbe anche rappresentare la mia occasione per tornare a scrivere in inglese.
Proprio l’uso della lingua d’Albione è una grossa tentazione, una via che avevo percorso nel blog precedente su LiveJournal. Un buon esercizio, una porta aperta verso il mondo per raccogliere nuove informazioni o suggestioni. Sto cercando stimoli, scintille per accendere il fuoco dell’immaginazione.
angelo io sono quà! tu prenditi tranquillamente tutto il tempo che ti serve, si sà che con la fretta non si ottiene mai qualcosa di buono! 🙂
a presto!
Alla fretta ho imparato a rinunciare, quel poco che posso esprimere in quella direzione se lo prende direttamente il lavoro. Per ora ho trovato gli angoli di cui avevo bisogno per espandere il racconto, mantenendone lo spirito e le parti che mi erano piaciute di più. Adesso devo trovargli una conclusione che sia degna di questo nome. Grazie per la comprensione.
La SCC la si aspetta a oltranza, quindi vai tranquillo *scrivi*, non ci saranno pressioni *scrivi* da parte mia, aspetterò pazientemente *scrivi!* che tu abbia tempo di dedicartici 🙂
Grazie per l’affetto che riservi alla SCC, sarà buffo ma mi manca non aver finito quella storia. Anche perché volevo descrivere una vera e propria svolta post pandemica oltre a regolare i conti con parecchi loschi figuri.
Come sempre ti appoggerò, qualsiasi cosa farai, certo l’unico consiglio che ti dò è quello di scrivere quello che vuoi, quando vuoi e come vuoi.
Ciao bro.
Thanks a lot brotha, vuol dire parecchio per me. Adesso voglio veder partire, bene, la nuova creatura. Il futuro DEVE tornare.
I cambiamenti e le sperimentazioni sono sempre ben accetti 🙂
Tornare a scrivere in inglese potrebbe essere davvero interessante. Altri colleghi imbrattacarte ci stanno provando (mi viene in mente Samuel Marolla). Beato chi può farlo: ha tutto il mio appoggio.
Palinsesto o meno (in fondo è utile, ma non fondamentale), credo che l’importante sia garantire un minimo sindacale di aggiornamenti settimanali, come stai già facendo.
Tutto il resto rientra nella categoria “scelte personalI”, che noi ci godremo come tuoi lettori 🙂
Per la lingua inglese pensavopiù agli articoli che non alla prosa, l’idea è trovare della spinta per fare cose diverse come dicevo nel post. Comincio ad essere stanco, mentalmente e fisicamente. Non è mai un buon segno.
Sensazione che mi è drammaticamente familiare…
Lo so, è un piccolo baratro che ti guarda di quando in quando. Non sei più tu a guardarlo ma lui a guardare te.