E’ lo studio del passato che ci può far intuire come si svilupperanno le cose in futuro; dal passato estrapoliamo i dati per costruire similitudini, scenari, proiezioni statistiche, strategie per l’economia. In teoria, molto in teoria, dovremmo anche apprendere dagli errori per evitare di ripeterli nei periodi successivi.
Qui sotto riporto un’immagine che ha fatto il giro della Rete poco tempo fa. Si tratta di un gruppo scultoreo che si trova a Sofia, in Bulgaria, nei pressi del centro cittadino. Una scultura di epoca sovietica, fatta per commemorare la vittoria nella WWII sui nazisti. Interessante che sia stata fatta in un paese che era alleato della Germania durante il conflitto, vero? In ogni caso un writer l’ha modificata così:
I simboli dell’immaginario occidentale, impressi a vernice su quelli del socialismo made in URSS. Un modo come un altro per marcare il passaggio dell’intero paese da una sfera di influenza all’altra, una sorta di adattamento psicogeografico al mondo che cambia.
L’immagine successiva invece non so collocarla geograficamente, so solo che si tratta dell’esterno di una ex fabbrica di gomma in Russia. Un robottone squadrato, probabilmente risalente agli anni ’50, rimasto a sorvegliare una landa desolata. Fa impressione nel suo essere già arcaico, si può quasi intuirne le crepe o sentire il rumore che fa il vento quando si accanisce sulla sua figura spigolosa. Da quello che ho capito la fabbrica è defunta da decenni.
Un simbolo del passato quindi, di un momento rimasto ai margini dello svolgersi della storia per decadere pian piano fino a crollare sotto il proprio stesso peso. Nessun adattamento, nessun futuro. Il mondo è andato avanti e si è allontanato.
Il tutto per ribadire che il passaggio dal passato al futuro è tutto tranne che un evento lineare e che trovo sempre più difficile ignorare la sensazione che si sia sull’orlo di un grosso cambiamento, di una vero e proprio cambio di fase. Vedremo cosa ci porterà il 2013.
Concordo in pieno! Ritengo che i Maya non abbaino ‘cannato’ la loro previsione: è solo che noi ci aspettavamo chissà che cosa di eclatante. E invece penso che ci ritroveremo tra qualche mese a guardare a questo momento storico con altri occhi, speriamo più ottimisti. Un cambiamento c’è già stato (la presa di coscienza che tanti baluardi del passato recente -e parlo soprattutto delle ideologie di ogni tipo- sono crollati o stanno per farlo) e continuerà ad esserci se avremo il coraggio di chiamare le cose col proprio nome e di affrontarle a testa alta.
I Maya non hanno fatto previsioni, quello che è arrivato a termine è un ciclo, come già accaduto in passato. I cambiamenti sono in atto da decenni, sia sul piano ideologico che su quello scientifico che per quello sociale ed economico. Quello che è probabilmente arrivato è il momento di una maggiore integrazione, della fine del concetto di autonomia nazionale per molti paesi (non solo in Europa).
Solitamente non mi piace chi con la scusa dell’arte da strada deturpa monumenti già esistenti con scritte brutte e inutili (in quel caso è solo vandalismo che con l’arte non c’entra nulla) ma bisogna ammettere che nel caso del gruppo scultoreo bulgaro siamo di fronte ad una cosa geniale.
Il graffitaro in questione è la versione locale di Bansky da quello che ho capito e per di più la cosa va messo in un’ottica locale dati i rapporti Bulgaria / Russia. La foto poi non fa capire bene le dimensioni del gruppo scultoreo che rendono ancora più plateale l’azione del writer.
Beh direi che si tratta di qualcosa di piuttosto visibile: http://www.dailymail.co.uk/news/article-2004814/Is-bird-Is-plane-No-Superman-friends-painted-Soviet-statue-Banksy-Bulgaria.html
E sorvoliamo sull’addetta che pulisce Superman 🙂
Ho letto l’articolo, curioso il raffronto tra la foto del 2010 (la ragazza che pulisce la statua) e il graffito artistico del 2011 a base di super eroi.