E io mi dovrei comprare una macchina?

Mi è capitato di leggere uno studio, fonte l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, a proposito dei costi complessivi necessari per mantenere un’auto di media cilindrata. Il tutto è riferito al 2012 e con un aumento del 15% rispetto al 2011 si arriva a 4628 euro.

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Se poi si aggiungono bollo, ammortamento del prezzo di acquisto in dieci anni e il costo dei mancati interessi sul capitale utilizzato si arriva a 7073 euro.

Poi ci si domanda perché si vendono meno macchine. O perché il mercato dell’usato registri cali altrettanto drastici o prezzi in caduta libera.

15 thoughts on “E io mi dovrei comprare una macchina?

  1. Anche io sfrutto molto la bici. Non ho la macchina, nonostante le proteste di mia moglie, ed è stato questo che mi ha permesso di poter ammortizzare l’influsso della crisi in questi anni.

  2. Io sono uno precisino e mi piace tenere da conto ogni spesa. Nel 2012 ho speso 2641.01 euro di gestione per il mio Qashqai 1.6 benzina/GPL.
    In quella cifra è compreso il carburante (sia GPL che Benzina), la manutenzione ordinaria (Tagliandi benzina e GPL), assicurazione e bollo, e rogne varie (lampadine cambiate, auto sostitutiva per un richiamo Nissan, etc etc), spese accessorie (pedaggi e parcheggi).

    Non dico che siano spicci, ma siamo ben lontani dagli studi di settore. Eppure ho macinato 15000 km nel 2012… e la mia macchina non è proprio un fuscello (anche se il suo motore mi ha stupito per i consumi parchi).

    Ciò che non si tiene mai conto in “quel” tipo di statistiche è che l’auto ha uno scopo. Appare sempre che uno abbia l’auto per tenerla in bella vista in parcheggio, o per cazzeggiare. La mia auto ha uno scopo: mi porta al lavoro tutti i giorni (22km andare, 22km tornare). Non ci sono mezzi pubblici diretti che mi conducono dove lavoro, e se dovessi prenderli, o arriverei con 1 ora di anticipo, o con 1 ora di ritardo. C’è poco da fare. Dovrei prendere la sub urbana per Casalecchio, e da lì cambiare sul trenino che va a Bazzano. Scendere alla Muffa e farmi 5 km a piedi… senza marciapiedi, sul cilio della strada. C’è una corriera… ma non si ferma dove lavoro. Dovrei comunque farmi i 5 Km a piedi. E comunque con orari poco-compatibili con il lavoro.

    I mezzi pubblici li uso per il cazzeggio. In centro ci vado sempre a piedi, o in autobus, o in bici. L’auto mi serve per il lavoro, ed eventualmente in estate per andare in montagna.

    E’ ovvio che se mi trovassi in difficoltà estrema andrei a tagliare anche quella spesa, ma non vedo come potrei fare per ovviare alla sua mancanza.

    Costa molto? Sì. Ma non è che l’ho presa per vantarmi. L’ho presa perché ne avevo bisogno e la terrò finché sarà in grado di muoversi (come ho sempre fatto con tutte le mie auto!).

    E comunque vorrei capire come le fanno quelle statistiche… a me risultano sempre piuttosto sbagliate. Quasi volessero fornire dati sensazionalistici… un po’ come i cani killer, il freddo assassino, il caldo infernale o i fantomatici nomi che ultimamente si divertono ad affibbiare al maltempo!

    • E dimenticavo l’ammortamento del veicolo… Probabilmente chi fa le statistiche continua a partire dal presupposto che l’auto non produce reddito, bensì solo spese.
      Continuo con la mia situazione personale…

      Dunque: Il Qashqai l’ho pagato 20000 euro tondi. Ho intenzione di tenerlo almeno 10 anni, per cui il costo del veicolo dovrebbe essere ammortizzato in quel periodo di tempo, sono 2000 euro all’anno.
      Il totale della spesa annua, di conseguenza dovrebbe essere 2000 + 2641 euro = 4641 euro (la cifra tornerebbe, giusto? Però…).

      Andare al lavoro con i mezzi pubblici, così come vi ho indicato, mi porta via 2 ore per andare, e 2 per tornare. Fanno 4 ore in totale.
      Andarci in auto impiego mezz’ora andare e tornare. Se storniamo il tempo di viaggio… mi rimangono 3 ore.
      Quelle 3 ore hanno valore… valore che probabilmente non viene valutato da chi fa statistiche. Ma che valore hanno quelle due ore?
      Paradossalmente, ragionando per assurdo, io potrei lavorarle… 3 ore di straordinario al giorno.
      Per motivi di privacy non vi dirò quanto vengo pagato l’ora… ma per fare un conto a spanne possiamo ipotizzare un 10 euro puliti da tasse etc etc.
      Dunque quelle 3 ore valgono 30 euro.
      Moltiplichiamo per 30 giorni lavorativi e salta fuori 600 euro al mese.
      Moltiplichiamo per 11 mesi lavorativi, ecco che saltano fuori 6600 euro all’anno.
      Togliamo da questa cifra le spese che avevamo conteggiato, viene 1959 euro guadagnati ogni anno. Cifra che in 10 anni diventa 19590 euro… quasi il costo del veicolo.

      Quindi? Se considero che l’usato, essendo a GPL, riuscirò probabilmente a venderlo, tra dieci anni potrò comprarmi un mezzo analogo a quello attuale senza averci perso nulla.

      E in tutto questo non viene conteggiato la spesa necessaria all’uso dei mezzi pubblici. Io dovrei prendere due mezzi… una sub-urbana, e un treno, due biglietti andare, due tornare. Oppure due abbonamenti differenti, il cui costo è attorno ai 300 euro ciascuno. Ovviamente è meno di quello che si spende in un anno per l’auto… ma ci sono quelle ore di viaggio infruttuose che difficilmente possono essere recuperate!

      Vuoi risparmiare? Quanto spendi al bar in un anno? Io tengo conto pure di quello… (a volte credo di essere maniaco!). Tra caffé presi al volo, colazioni, aperitivi, e dopo cena… a me vanno via 2000 euro all’anno.
      Taglia quella spesa e all’improvviso riesci a mantenere il mezzo che ti porta a lavorare. 🙂

      Poi… è ovvio che se lavori a 2 km da casa e ci vai in auto, allora i miei ragionamenti saltano. Ma se prendi l’auto per fare solo 4 km al giorno i problemi son ben altri…

      • Sì, nelle cifre dello studio l’ammortamento è uno dei fattori da prevedere. Quanto alla tua situazione specifica, davvero difficile da gestire in maniera alternativa, ha comunque un punto scoperto: hai mai preso in considerazione l’idea di trasferirti?

    • Gli studi statistici hanno un senso generale e difficilmente i dati che ne risultano si adattano ai singoli particolari. Chi ha degli spostamenti da gestire come i tuoi ha sicuramente seri problemi a rinunciare (o a limitare) all’uso della propria auto. Tuttavia se si pensa alla massa dei veicoli circolanti in Italia e ai tempi di trasferimento medi (con le relative percorrenze) credo sia abbastanza logico concludere che si potrebbe per lo meno limitare il numero dei veicoli circolanti, il tutto con gli ovvi benefici del caso (economici ed ambientali).
      Quanto al metodo statistico, l’osservatorio citato l’ha commissionato a un’azienda esterna e la metodologia di rilevamento e le relative formule statistiche dovrebbero essere disponibili sul sito. Come tutte le metodologie del genere i punti di partenza (numerosità e scelta del campione, periodo di rilevamento, ecc.) possono essere discutibili.

  3. A chi lo dici, in certi contesti l’auto è una necessità, se ne sei sprovvisto non ti muovi da casa. Io sto nell’appennino bolognese, in un paesino minuscolo, e ci saranno sì e no due o tre corriere al giorno, che magari non vanno nemmeno dove hai bisogno.

    Comunque, se tutto va secondo i piani, il prossimo futuro mi vedrà ripiegare su abbonamenti della metropolitana ed eventualmente bicicletta 🙂

  4. Se hai uno stipendio, nessun problema. Il problema si pone se lo perdi, o se diventa scarso ed inaffidabile. E’ un problema frequente oggigiorno, posso testimoniare di persone a me vicine che hanno dovuto ripensare i propri spostamenti per le incertezze economiche che sopportano.

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