Breve post di servizio, giusto per dar conto di cosa è in preparazione. Per prima cosa, sono in una fase di burn-out, a proposito di questo tema consiglio di visitare l’ottimo Strategie Evolutive a questa pagina. Come si reagisce a una fase di burn-out? Io lo faccio reagendo, ovvero cambiando / cancellando / creando cose diverse rispetto a quello che faccio di solito. Seconda cosa, sto rielaborando “Twenty Years After” per ripulire alcune cosucce e per preparare la versione in lingua inglese.
Questo blog passerà alla sola lingua inglese nel prossimo futuro, dopo le elezioni politiche di fine febbraio o al più entro la fine di marzo. Il vecchio materiale non verrà tradotto o cancellato, ci sarà semplicemente uno switch secco. Fino a quando sarà così? Non ne ho idea. Questo fa parte delle reazioni a cui accennavo prima. L’accento delle tematiche trattate scivolerà ancora di più verso geopolitica ed economia, senza risparmiarsi qualche excursus più umanistico.
Entrambe le versioni di “Twenty Years After” saranno a pagamento. Questa per me è un’altra frontiera da passare e farlo ora è meglio di aspettare ancora. Solo su Amazon, solo in formato mobi/AZW. Fin da ora ringrazio Mauro Longo per la consulenza data tramite il suo blog. Se tutto va bene entro l’anno arriverà un altro saggio, centrato sulla Turchia, sviluppato sullo stile dei post che avete già visto per i paesi ex-URSS. Narrativa? Al momento non rientra nei piani, nel senso che mi limiterò a un paio di apparizioni in progetti altrui e terrò gli occhi aperti per idee interessanti.
In questi anni un minimo di esperienza me la sono fatta ed è ora di metterla a sistema per produrre progetti migliori. Divertirsi va bene, farlo con raziocinio rende decisamente di più.
Ottimo cambiamento!
… e come diceva Bond “il mondo non basta”
E’ per quello che facciamo tutti parte della SPECTRE, no? 🙂
Sempre desiderato avere un gatto bianco da accarezzare!
Abbia pietà signor Blofeld, la prego! 😉
Condivisibile e assolutamente sensato.
In bocca al lupo! 😉
E che schianti ‘sto lupo, una volta per tutte. 🙂
La fase di burn out è normale, quasi da considerarsi com e un rito di passaggio.
Poi passa te lo assicuro.
p.s
La settimana prossima mantengo la mia promessa di parlare di “Twenty Years After”. 😉
Già dato, già fatto. Il problema è che quando arriva dà noia, ogni volta in peggio. Per TYA aspetta per favore, non è pronto.
In bocca al lupo…
Grazie Bruno! Visto mai che questa volta il lupo dice “no, grazie sono vegano”?
Una facile previsione: con la versione in inglese venderai almeno 20 volte tanto rispetto a quella italiana 😉
Vedremo, nel senso che ovviamente il saggio va promosso.
Sai che hai la mia approvazione e – per quel che può valere – il mio appoggio su questa iniziativa.
Il paese ci sta diventando stretto.
La blogsfera nazionale è asfittica.
Diamo un’occhiata per vedere come sono le cose là fuori.
Cambiare aria fa sempre bene.
Ci sono tante isolette interessanti nella Rete italiana. Il problema è che guardano dentro e non fuori. Possono avere orticelli meravigliosi, ma sono all’interno di reticolati di filo spinato. Preferisco vagare in zone che non conosco e vedere che bestie ci sono a spasso.
Se potessi farei la stessa identica cosa, e non posso che darti ragione su tutto, per le motivazioni che hai scritto, e per altre che non espongo.
Anche da parte mia, in bocca al lupo.
Grazie. Mi permetto di incoraggiarti, nel senso che se senti necessario un cambiamento credo sia giusto farlo. Non ti mancano i mezzi per fare quello che vuoi.