Va tutto bene. La fame è una reazione psicosomatica.
(battuta di Corrado Guzzanti, detta nei panni di Giulio Tremonti)
In due giorni sono usciti un rapporto dell’ISTAT allarmante (ma non sorprendente) in cui si afferma che un quarto degli italiani è a rischio di povertà (il 13% c’è già dentro), seguito da un report della Corte dei Conti in cui si afferma che servono qualcosa come 34 miliardi di euro (!) all’anno per centrare gli obiettivi concordati con l’Unione Europea per l’abbassamento del debito e il conseguente mantenimento dei coefficenti di rapporto debito / PIL.
Il ministro Tremonti ha contestato dati e criteri di calcolo dell’istituto statistico, affermando polemicamente davanti alla stampa che nel nostro paese c’è molta più ricchezza di quanto affermato dall’ISTAT. Sarà. Ma questi soldi, lo dicono una pletora di fonti, sono in mano a un numero sempre più ristretto di persone. Se chi è ricco è sempre più ricco e si acuiscono le differenze sociali non si può dire che il paese sta andando bene. E se la Corte dei Conti afferma che abbiamo bisogno di tirare fuori 34 miliardi di euro all’anno in più rispetto alla normale manovra finanziaria il concetto ‘Tremonti ha tenuto la barra dritta sui conti e ci ha fatto superare la crisi’ diventa una barzelletta che non fa ridere.
La coesione strutturale dello Stato, il legame tra generazioni, è a serio rischio. Abbiamo giovani che lasciano gli studi e non cercano lavoro, giovani e meno giovani che si dibattono tra impieghi al nero e precariato, cinquantenni e sessantenni buttati fuori dal mercato del lavoro con scarsissime speranze di rientrarci, uno dei tassi di disoccupazione giovanile più alti d’Europa e una serie di condizioni che mantiene ancora più in basso l’occupazione femminile. C’è da stupirsi davanti alla reazione violenta degli operai della Fincantieri? Trovate sorprendente la coesione in Sardegna tra pastori, partite IVA e operai cassintegrati?
Attenzione. Non siamo negli anni ’70. Le barriere dei sindacati e dei partiti non ci sono più. Ogni giorno, in ogni occasione, questa classe dirigente si conferma molto lontana dalla realtà. Chi crede di essere intoccabile è destinato a un brusco risveglio.