Verso Nativity

Ci siamo, si riparte per la seconda stagione di “Due Minuti a Mezzanotte”. Sono a bordo anche questa volta e il buon Alessandro Girola, il ringmaster di questa avventura virtuale, mi ha riassegnato la puntata di chiusura.

Nativity Banner particolare

Diverse novità rispetto alla prima stagione. Meno componenti nel roster di partenza, questa volta sono 27; un parziale ricambio tra chi scriverà le varie puntate e, fattore da non dimenticare, un po’ più di spazio per sviluppare le proprie idee.

La prima puntata andrà in onda il prossimo mercoledì, il 13 febbraio. Da lì in avanti, ogni mercoledì, avremo una nuova puntata. Dalle premesse questa stagione promette di essere molto più dark della precedente (che già non scherzava, vi ricordate il bodycount finale?)

Nativity. Europa. Uno scontro che promette di andare decisamente oltre le trame dei fumetti che conosciamo.

Postaday, here we are!

Due righe di numero, giusto per segnalare ai blogger e ai viandanti che ho deciso di aderire anche io all’iniziativa Post-a-day di WordPress. Ovvero postare una volta al giorno, tutti i giorni, per incrementare il traffico su questa piattaforma. Publbicità per l’azienda, ovviamente. E qualche numero che gira per i blogger che ci stanno. Tutti vincono? Vedremo!

Burn-out e cambiamenti a venire

Breve post di servizio, giusto per dar conto di cosa è in preparazione. Per prima cosa, sono in una fase di burn-out, a proposito di questo tema consiglio di visitare l’ottimo Strategie Evolutive a questa pagina. Come si reagisce a una fase di burn-out? Io lo faccio reagendo, ovvero cambiando / cancellando / creando cose diverse rispetto a quello che faccio di solito. Seconda cosa, sto rielaborando “Twenty Years After” per ripulire alcune cosucce e per preparare la versione in lingua inglese.

Questo blog passerà alla sola lingua inglese nel prossimo futuro, dopo le elezioni politiche di fine febbraio o al più entro la fine di marzo. Il vecchio materiale non verrà tradotto o cancellato, ci sarà semplicemente uno switch secco. Fino a quando sarà così? Non ne ho idea. Questo fa parte delle reazioni a cui accennavo prima. L’accento delle tematiche trattate scivolerà ancora di più verso geopolitica ed economia, senza risparmiarsi qualche excursus più umanistico.

Entrambe le versioni di “Twenty Years After” saranno a pagamento. Questa per me è un’altra frontiera da passare e farlo ora è meglio di aspettare ancora. Solo su Amazon, solo in formato mobi/AZW. Fin da ora ringrazio Mauro Longo per la consulenza data tramite il suo blog. Se tutto va bene entro l’anno arriverà un altro saggio, centrato sulla Turchia, sviluppato sullo stile dei post che avete già visto per i paesi ex-URSS. Narrativa? Al momento non rientra nei piani, nel senso che mi limiterò a un paio di apparizioni in progetti altrui e terrò gli occhi aperti per idee interessanti.

In questi anni un minimo di esperienza me la sono fatta ed è ora di metterla a sistema per produrre progetti migliori. Divertirsi va bene, farlo con raziocinio rende decisamente di più.

Twenty Years After – la cover

La cosa bella di progetti come questo è vedere come il concetto che hai in testa può essere concretizzato da altre persone. Questo può assumere aspetti spettacolari nel caso delle copertine o dell’artwork ed è successo anche per questo saggio.

Mitvisier mi ha proposto questa immagine, ditemi voi se a questo punto non sono obbligato moralmente a fare un lavoro migliore.

20Yafter

Con un incoraggiamento del genere, devo solo rimettermi sotto. 🙂

Twenty years after – in lavorazione

Ho finalmente concluso la stesura del mio mini saggio sulle repubbliche ex sovietiche, tempo quindi di darsi da fare per renderlo disponibile. Ho qualche ambizione sull’argomento, nel senso che questa volta vorrei riuscire a crearmi dei file decenti nei formati epub e mobi e di provare a collocarlo, in maniera gratuita, su amazon.com o su qualche piattaforma di diffusione.

idea per la cover

idea per la cover

Sto anche valutando se valga la pensa tradurlo in inglese e ripetere il processo sopra descritto, con il dubbio se voler rientrare o meno di qualche spesa mettendolo a una tariffa minima (tipo un dollaro o simili). Per me sarebbe la prima volta per entrambe le cose, una sorta di Rubicone psicologico da varcare. Voi cosa fareste al mio posto?

2012, tirare le somme

Se è vero che a fine anno si tirano le somme credo sia altrettanto vero che nell’occasione si debba anche mettere un po’ d’ordine, almeno mentale nelle proprie cose. Il mio 2012 è stato vissuto all’insegna dell’adattamento e di lezioni apprese in maniera piuttosto brusca.

economy

Intendiamoci, nulla di drammatico o di particolarmente problematico, diciamo che ogni tanto si ricevono richiami all’ordine dalla vita e che non bisogna mai dare nulla per scontato quando si ragiona sulle relazioni personali. Lezione appresa, vedremo come si svilupperà il tutto nel 2013.

work in progress

Lo spazio che volevo dedicare all’aggiornamento professionale è sparito nel nulla, peccato che l’esigenza ci sia tuttora e si faccia più pressante. La questione si ripresenterà nel 2013 con una certa forza, ci sarà da capire come inventare un modo adeguato di farvi fronte.

IL FUTURO E' TORNATO

IL FUTURO E’ TORNATO

Come blogger l’anno l’ho passato all’ombra di una nuova avventura, del progetto corale che è diventata la blogzine “Il futuro è tornato“. Con la fine del 2012 si conclude anche il periodo sperimentale di questa testata e posso dire di esserne soddisfatto. Ne parlerò in altra sede, appunto sulla blogzine. Viceversa, andando a vedere quanto scrivevo un anno fa:

Per l’anno prossimo la mia produzione sarà molto limitata. Ho in lavorazione un mini contributo a una serie di un altro autore e la seconda (e ultima) parte delle avventure della mia Stone Cold Company. Non mi lancerò in altre cose a meno di circostanze eccezionali o di progetti a sfondo benefico. L’idea è di produrre articoli e altri contributi per questo blog e soprattutto per la nuova piattaforma SF.

Posso dire di aver mantenuto il concetto di ‘limitato’. Il contributo alla serie di Enzo Milano non si è concretizzato, la seconda puntata della SCC è rimasta uno schema e qualche appunto sparso. In compenso è uscita l’antologia “Capacità nascoste” che ospita un mio racconto e che sarà il mio ultimo libro cartaceo salvo imprevisti. Ho chiuso pochi giorni fa (11 dicembre) la round robin “Due minuti a Mezzanotte” e partecipato ad un altro progetto per ora riservato.

BANNER 2MM

Ho inserito qualche post in inglese qui e là, il che è divertente ma è molto lontano da quello che avevo in mente (un altro blog tematico in inglese, idea naufragata). Vedrò se e come evolvere questo cosa nel 2013 ma per ora la sensazione è che si naviga a vista, in questa sede non riesco a crearmi un palinsesto di riferimento.

mobile phone and books

Sono riuscito a leggere di più, il che è sempre una bella soddisfazione, con una qualità media più alta dello scorso anno. Il focus è nettamente verso gli ebook (la proporzione è meno di un cartaceo su dieci letture), con proporzioni 55-45 sul bilancio italiano/inglese e su editi/autoprodotti. Volevo dare più spazio ai saggi ma sono rimasto sotto il 10%, altra cosa insoddisfacente.

Social_network2

Contro ogni previsione sono riuscito a rimanere sui social network, malgrado tutte le mie paturnie a riguardo. Merito di qualcosa che ufficialmente non esiste, il che ne fa una sorta di impossibilità logica che ben si sposa con quel tipo di attività. Continuo a pensare che gran parte della blogosfera e dei social sia troppo autoreferenziale, più simile a uno strumento di autoaiuto psicologico che non a una serie di strumenti utili.

Ho assegnato i miei non-premi dell’anno 2012, li potete trovare nella pagine apposita (le lame dell’anno).

Bene, l’anno è finito. A domani con la persona dell’anno.

Andate tutti a FUN COOL – per l’ottava volta

E’ tornato! Il concorso indetto da Gelostellato, l’ineffabile creatore del Fun Cool, ritorna sulla Rete per afflig rischiarare le nostre giornate bigie e tristi!

fun-cool8

Rispolverate la fantasia e la punteggiatura, provate a immaginare un racconto o una vicenda che si possa raccontare in una sola frase. Breve o lunga, lapidaria o definita da un numero enorme di subordinate, sbizzarritevi!

Prendetevi il tempo che vi serve ma senza esagerare, il concorso termina il 12 gennaio 2013 e con un minimo sforzo ci si potrebbe accaparrare un premio da vero fun cooler.

E’ facile, pensate che persino io ho vinto una delle scorse edizioni. 🙂

Qui potete trovare un post dove viene spiegato il tutto, datevi una mossa.

2MM: come nasce una conclusione

Seguendo l’esempio di alcuni tra i miei predecessori ho deciso di scrivere anche io un post per raccontare la genesi e le circostanze che mi hanno portato a scrivere il 34esimo capitolo della round robin “Due minuti a Mezzanotte”, ho aggiunto anche alcune riflessioni sparse sull’argomento.

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L’indice CPI del 2012

Ho consultato l’edizione aggiornata al 2012 del Corruption Perception Index, indicatore della percezione della corruzione stilato da Transparency International, per riportarne poi i dati in estratto sul mini saggio che sto preparando.

Transparency-International

Come metro di paragone riporto anche i risultati dell’Italia e della Russia, non faccio altri commenti.

32esimo posto: Estonia

48esimo posto: Lituania

54esimo posto: Lettonia

[72esimo posto, Italia]

94esimo posto: Moldova

123esimo posto: Bielorussia

133esimo posto: Kazakhstan

[ex aequo 133esimo posto, Russia]

139esimo posto: Azerbaijan

144esimo posto: Ukraina

154esimo posto: Kirgyzystan

157esimo posto: Tajikistan

170esimo posto, ex aequo, Turkmenistan e Uzbekistan

Il prossimo volumetto

free_ebook

Ho finalmente concluso la serie sulle repubbliche ex sovietiche e come promesso a suo tempo mi accingo a farne un mini saggio, giusto per mantenersi in allenamento. Agli articoli ovviamente va aggiunto almeno uno straccio di prefazione, le solite cose sulle note, i credits, i disclaimer etc.

Ma manca la seconda parte, ovvero mettere a sistema i paesi citati secondo alcuni degli indici internazionalmente riconosciuti. Dico alcuni perché ce ne sono a centinaia (alcuni veramente strambi) e utilizzarli tutti produrrebbe una fila di numeri scarsamente utili, per non dire quasi incomprensibili.

A questo punto però scatta la domanda, quali indici usare? Considero irrinunciabile quello di Freedom House sulla libertà di informazione, va selezionato almeno uno di quelli che si riferiscono alla parità di genere, non può mancare un indice di progresso economico. Bastano per dare almeno una prima impressione dei paesi citati?

E ancora, diventa impossibile evitare un accenno all’URSS pre e post 1989, vanno messi in prospettiva il conflitto afghano (con tutta la War on Terror) rispetto alle tensioni economiche derivanti da gas-petrolio per l’area asiatica, bisognerà almeno spiegare per sommi capi il laccio economico europeo-russo e scrivere almeno qualche riga sull’influenza della Turchia.

A tutto questo va aggiunto un fattore tecnico. A confezionare un PDF decente ci metto poco, creare un adeguato epub o mobi è già altra cosa. Vedremo, il tempo per mettermi lì a fare le cose per bene latita. Poi c’è tutta l’annosa questione sul crearne una versione in inglese…

Ben che vada, ci si aprirà il 2013.