A game of smoke and mirrors

One of the most recurrent topics in the action movies, back in the ‘70s, was the fighting sequence in a hall of mirrors. Hero and villain chasing each other in a long series of hit-and-miss, until the dramatic end. It’s a good metaphor for what’s going on in the Middle East. A pity that there are a lot of players inside the mirrored maze and I can’t see any hero ready to save the day.

Continue reading

John Weisman – KBL Kill Bin Laden

John Weisman

KBL – Kill Bin Laden (2011)

Harper Collins (paperback edition)

pp. 364

ISBN 978-0-06-212787-7

Quarta di copertina.

Some truths are better told in fiction. A riveting novel drawn from actual events, KBL: Kill Bin Laden brings to life the drama behind SEAL Team 6’s stunning raid that brought about the long-awaited destruction of the 21st century’s most ruthless killer. From the political battlefields of Washington D.C., and the CIA headquarters in Langley, Virginia, to the dusty streets of peshawar, Lahore, and Abbottabad, Pakistan, John Weisman  brilliantly imagines what may well have transpired during the brethtaking hunt, discovery, and execution of Usama bin Laden.

Filled with unrelenting excitement and real-world intelligence tradecraft, KBL: Kill Bin Laden brings to riveting life the intrigue and suspense f the covert Spec Ops mission that rocket the world.

Recensione flash.

Un resoconto ipotetico a tinte forti della storia dell’operazione che ha portato all’eliminazione di Osama Bin Laden. Narrazione brillante, ricca di informazioni al limite dell’infodump ma con troppe ripetizioni. Per essere un istant book non è niente male.

Voto: 07,00 / 10,00.

Recensione.

Da anni in Afghanistan ci sono due guerre in corso. Di una delle due i media occidentali parlano ogni tanto, giusto per far rimbalzare la notizia degli ultimi attentati o dell’ultimo bombardamento NATO, della seconda si sa poco e raramente si affaccia alla superfice. E’ la guerra dei corpi speciali, degli attacchi mirati alla caccia di obiettivi rilevanti dovunque essi si trovino senza preoccuparsi di frontiere o trattati.

Il concetto chiave è rappresentato da uno dei tanti acronimi militari, HVT per High Value Target (bersaglio ad alto valore). Si applica ai vertici dei Taliban, agli operativi di Al-Quaeda, ai tanti capi banda che vengono ritenuti d’ostacolo agli interventi alleati nel teatro operativo AfPak (Afghanistan-Pakistan). Per colpire questi obiettivi gli americani schierano il meglio dei loro reparti speciali, il cosiddetto Tier One, al ritmo di centinaia di operazioni ogni anno.

Tutte queste operazioni si basano sull’intelligence ovviamente. Dalle reti CIA sul territorio alle immagini reperite da droni e satelliti per conto dell’NSA e dell’NRO, in minima parte per la collaborazione di altri servizi dei paesi NATO presenti nella missione ISAF. In questo contesto  l’obiettivo principale non poteva che essere Osama Bin Laden. La cronaca ci ha riportato la sua eliminazione il 2 maggio 2011 e questo si propone di ricostruire, in maniera romanzata, l’intera missione in tutte le sue fasi e vicissitudini. I nomi dei protagonisti sono stati alterati o inventati di sana pianta, il resto viene allegramente omesso (per fare un esempio il presidente degli Stati Uniti non viene mai chiamato per nome).

La narrazione acquista spessore per la ricchezza di dettagli tecnici e per la forte immagine di superiorità operativa in tutti i campi delle forze speciali  rispetto agli avversari e agli incerti alleati pakistani, l’altro elemento costante è la contrapposizione tra gli elementi politici, tutti dipinti a tinte fosche, e gli operativi portati come esempio di concretezza e attaccamento ai valori nazionali. E’ un quadro manicheo, a tratti anche caricaturale, che però va a battere su un sentimento anti governativo molto radicato in larga parte della destra americana.

Nel corso del romanzo emergono anche delle considerazioni di tipo geopolitico, un quadro dell’intero settore AfPak visto senza le lenti rosa dei media che dimostra chiaramente come man mano che ci si avvicina al ritiro delle truppe NATO dall’area si va verso un vero e proprio disastro dal punto di vista occidentale.  Quello che si suggerisce, non troppo tra le righe, è che gli americani divrebbero riservare all’ISI (il servizio segreto pakistano) lo stesso trattamento  che usano per i Taliban o Al-Quaeda.

Da tutto questo ne deriva una lettura consigliata a chi è appassionato del genere action/thriller, meno indicata per chi non si destreggia bene tra acronimi militari e concetti operativi.

Mi è giunta notizia, non confermata, dell’acquisizione di questo romanzo da parte di un editore italiano. Non posso comunque dare indicazioni su quando verrà tradotto.

Nota bene: è curioso notare come il Corriere della Sera abbia riportato pochi giorni fa nella sua versione online un dettaglio descritto nel libro, ovvero di come fosse stato utilizzato un plastico del compound dove si trovava Bin Laden per presentare l’operazione ai politici. Il link lo trovate qui.