Amin Maalouf – Le crociate viste dagli Arabi

Amin Maalouf

Le crociate viste dagli Arabi (2011, dodicesima ristampa)

Orig. Les croisades vues par les Arabes (1983)

Traduzione di Ziba Moshiri Coppo

Universale reprint – SEI frontiere

Società Editrice Internazionale

pp. 302 – Euro 10,00

ISBN 88-05-05900-5

Quarta di copertina.

Nell’intento di dare delle Crociate un’immagine nuova e ‘diversa’, Amin Maalouf ha fatto ricorso agli scritti degli storici arabi, molti dei quali sconosciuti in Europa, gettando ‘al di là della barricata’ uno sguardo che ci riserva non poche sorprese: un affresco a colori violenti, ma anche un monito inquietante per i nostri tempi, di fronte alle prospettive di un futuro gravido di incognite.

Recensione flash.

Questo saggio è uno degli esempi più conosciuti della visione storica araba del periodo delle Crociate, lo si può considerare come un testo non specialistico e di facile accesso per chi fosse interessato a una maggiore obiettività.

Voto: 06,50 / 10,00.

Recensione.

Maalouf è uno storico libanese, passato a vivere in Francia negli anni ’70 dopo la guerra civile (la prima di molte) nel suo paese. Il testo in esame è piuttosto conosciuto e gli si può attribuire la qualifica di apripista per un approccio multiculturale rispetto alla storia del Medio Oriente. Desideravo da tempo leggerlo e devo dire di esserne rimasto parzialmente deluso. I punti forti di questo saggio risiedono senza dubbio nella sua leggibilità, nel tenere presente che la maggior parte dei lettori non ha familiarità con la lingua araba e/o non conosce che per sommi capi la storia dei territori del Medio Oriente. Inoltre il libro non si addentra nel lato strategico-militare se non per dare indicazioni di massima sui mezzi impiegati da questo o quello schieramento nel corso delle operazioni, tutto questo a favore della maggiore fruibilità per un pubblico non tecnico. Infine, va ricordato come gli storici arabi citati siano in parte contemporanei alle azioni descritte fino ad aver ricoperto anche incarichi diplomatici diretti nei rapporti tra i potenti dell’epoca.

I punti deboli di questo saggio sono in parte deducibili da quanto appena esposto. Mancano mappe geopolitiche dell’area (sono presenti solo tavole geografiche scarne, giusto per capire dove sono le varie città), le questioni relative al confronto tra sciiti e sunniti sono solo accennate e rimangono in ombra gli aspetti tecnici dei confronti militari.

Il bilancio complessivo dell’opera rimane positivo, addolcito anche da un capitolo finale che rimarca l’influenza culturale e storica del periodo delle crociate anche nel mondo islamico moderno (si pensi per esempio a Saddam Hussein che si paragonava a Saladino) facendo risalire prorpio a quel periodo l’origine di molte delle divisioni presenti nel Medio Oriente.

Libro consigliato, di lettura spedita, che può essere ponte per approfondire un periodo storico rilevante.