Guarda chi si vede…

A volte ritornano, direbbe King.

A volte gli editori italiani fanno cose strane, direbbero in molti.

Personalmente sono contento.

E’ la prima volta che un testo da me recensito in originale viene tradotto e messo sul nostro mercato a stretto giro e di tutti quelli che ho presentato questo è uno di quelli che avrei ritenuto meno probabili. Il che probabilmente dimostra che di editoria non ne capisco poi tanto.

In dicembre vi avevo parlato di un saggio di una giornalista americana, Annie Jacobsen, sulle storie legate all’Area 51, la recensione la trovate qui e oggi scopro sul supplemento di Repubblica (Il Venerdì, intervista-presentazione di Angelo Aquaro) che questo libro esce in italiano per la Piemme.

E’ una sensazione strana. Ma non quanto apprendere da questo libro tireranno fuori una serie televisiva, sperando di ripetere i fasti di X-Files.

Che dirvi, sono sempre più perplesso. Anche per le evidenti vicinanze editoriali e di mercato tra il gruppo L’espresso e Piemme che fa parte dal 2003 del gruppo Mondadori. Mah!

Annie Jacobsen – Area 51: an uncensored history of America’s top secret military base

Annie Jacobsen

Area 51: an uncensored history of America’s top secret military base (2011)

Little, Brown and Co.

ISBN 978-0316132947

pp. 544

Prezzi vari, vedere su Amazon.com qui.

 

Quarta di copertina (da Amazon.com).

Area 51 is the most famous military installation in the world. And it doesn’t exist. Located a mere seventy-five miles outside of Las Vegas in Nevada’s desert, the base has never been acknowledged by the U.S. government-but Area 51 has captivated imaginations for decades.

Myths and hypotheses about Area 51 have long abounded, thanks to the intense secrecy enveloping it. Some claim it is home to aliens, underground tunnel systems, and nuclear facilities. Others believe that the lunar landing itself was filmed there. The prevalence of these rumors stems from the fact that no credible insider has ever divulged the truth about his time inside the base. Until now.

Annie Jacobsen had exclusive access to nineteen men who served the base proudly and secretly for decades and are now aged 75-92, and unprecedented access to fifty-five additional military and intelligence personnel, scientists, pilots, and engineers linked to the secret base, thirty-two of whom lived and worked there for extended periods. In Area 51, Jacobsen shows us what has really gone on in the Nevada desert, from testing nuclear weapons to building super-secret, supersonic jets to pursuing the War on Terror.

This is the first book based on interviews with eye witnesses to Area 51 history, which makes it the seminal work on the subject. Filled with formerly classified information that has never been accurately decoded for the public, Area 51 weaves the mysterious activities of the top-secret base into a gripping narrative, showing that facts are often more fantastic than fiction, especially when the distinction is almost impossible to make.

Recensione flash.

Inchiesta di stampo giornalistico sulla storia e i misteri dell’Area 51. Malgrado il taglio non prettamente sensazionalistico e un’enorme lista di fonti / documenti non convice del tutto per il credito concesso ad alcune tesi molto controverse.

Voto: 06,00 / 10,00

Recensione.

Ci sono libri che lasciano con una sensazione sgradevole, una sorta di retrogusto intellettuale che ti fa dubitare di aver fatto bene a dedicargli del tempo. Questo saggio sulla storia della base militare più famosa e controversa del mondo fa parte della categoria. L’autrice è una giornalista e ha evidentemente cercato di documentare o riscontrare in qualche modo tutti gli episodi che racconta e presenta con un punto di vista che vorrebbe essere neutrale; il punto debole del libro è proprio in questa premessa. Non mi sembra sensato mettere sullo stesso piano fatti confermati e incontrovertibili, per i quali esistono fior di prove, con tesi basate più sul complottismo per le quali non ci sono basi verificabili.

Il testo offre una carellata interessante di eventi poco conosciuti al grande pubblico che spaziano dai progetti della CIA e dell’Air Force per una lunga serie di velivoli sperimentali ai programmi di esperimenti nucleari condotti dentro e fuori gli USA, il tutto con una serie di insight sulle controversie all’interno delle varie amministrazioni presidenziali e degli stati maggiori delle forze armate. A tratti emerge chiaramente l’atmosfera irripetibile degli anni ’50 e ’60, quando le frontiere dello scibile venivano spostate avanti a forza di esperimenti al limite del temerario che oggi sarebbe difficile immaginare. È su questo terreno che la Jacobsen mette a segno i colpi migliori e riesce a coinvolgere di più il lettore.

Come impostazione è un libro rivolto al pubblico americano che cerca di collocarsi nella scia del giornalismo investigativo avendo come concetto base quello di svelare ai lettori come sono stati spesi i fondi federali e che razza di programmi sono stati portati avanti per decenni sotto la copertura del segreto militare. Visto da un europeo in alcune parti sembra addirittura ingenuo data la differenza con l’approccio cinico che esiste da questa parte dell’Atlantico verso i governi nazionali. La tesi di fondo rimane comunque interessante se la si vuole inquadrare come una storia delle misure prese dai governi statunitensi negli anni della guerra fredda e, in seguito, degli ultimi decenni di fronte a un quadro strategico globale in costante evoluzione. Non mancano le critiche, sempre espresse sobriamente, verso un apparato industriale e militare che appare sempre più distante dal resto della nazione.

Pur avendo assegnato un voto sufficiente non raccomando di acquisire questo libro a meno di non essere fortemente interessati alle tematiche relate all’Area 51. Non aggiunge niente di sostanziale e come già accennato lascia troppo spazio a tesi ardite per quanto riguarda il crash di Roswell del 1947.

Recensione del NY Times: http://www.nytimes.com/2011/05/16/books/area-51-by-annie-jacobsen-review.html?pagewanted=all

 

Annie Jacobsen

Robert Doherty – Area 51 minaccia dal cosmo

Robert Doherty (Robert Mayer)

Area 51: minaccia dal cosmo (1999)

Orig. Area 51 The Reply (1998)

Mondadori – Collana Urania n.1364 – pp. 282

Traduzione di Marzio Tosello

Quarta di copertina.

Esiste un luogo maledetto sulla Terra, un crocevia dell’ingoto che il comando strategico dell’aviazione USA chiama Area 51. È là sotto che sono state trovate le prime prove che il mostro mondo è stato “visitato” nel passato. Che essere di altri pianeti sono stati qui e torneranno. Che antichi imperi sono sorti e crollati per loro volere. Ora una guerra di proporzioni interplanetarie sta per scoppiare, per il disegno di un’antichissima volontà. E imprevedibili conseguenze rischiano di spazzare l’umanità dalla faccia della Terra, per sempre.

Recensione flash.

Un libro da recuperare dai remainders se vi piacciono l’azione, gli alieni e i misteri antichi e moderni del nostro strambo pianeta. Tagliato con l’accetta, pieno di spiegoni e immerso fino al collo nei luoghi comuni della narrativa action. Siamo ai limiti della pulp SF.

Voto: 05,00 / 10,00.

Recensione.

Questo romanzo è il secondo di un ciclo sviluppato tra il 1997 e il 2004 per un totale di nove titoli da Robert Mayer sotto uno dei suoi tanti pseudonimi, Robert Doherty. Da tempo desideravo dargli un’occhiata e una fortunata ricognizione da un reminder mi ha fornito il volumetto per un euro. Speso bene, nel senso che la lettura scorre abbastanza e svaga per qualche tempo. Il libro (da quello che ho capito anche il resto del ciclo) si basa su teorie largamente diffuse che spaziano dalla fantarcheologia ai dischi volanti non tralasciando ovviamente la base segreta americana, Area 51, che fornisce il titolo all’intera saga.

Mayer è un ex militare con tanto di basco dei Berretti Verdi, uno di quei giocattoli che costano molto sudore e qualche stilla di sangue, quindi non stupisce che ci sia parecchia azione nel corso del romanzo (e del ciclo) comprese parecchie scene di combattimento. Peccato che all’enfasi bullonara si accompagni un lavoro insufficiente nella definizione dei personaggi e ci siano troppi salti logici nella trama. Se poi aggiungete una presenza invasiva di infodump sganciati con la delicatezza di incudini il livello si abbassa. Ho apprezzato alcuni momenti da filmone di SF anni ’80, troppo poco comunque per passare il livello minimo di valutazione.

Trovate qui una buona presentazione dell’autore, a mio parere preferibile a quella presente nel suo sito internet.

Nota per i talebani: continuo nel non voler acquisire materiale Mondadori e/o associati nuovo, neppure in forma gratuita.