STS-133 The first Robonaut2 in space

The Space Shuttle mission STS-133 is mainly known for being the last flight of this program, done by “Discovery” starting February, the 24th, 2011. As many missions of the program, it carried out a number of different purposes and the six men crew (Alvin Drew, Nicole Stott, Eric Boe, Steven Lindsey, Michael Barratt and Steve Bowen) worked hard along the specialists already aboard of the ISS.

There was another worker. A very quiet one. NASA’s Robonaut2 (also called R2).

Italian astronaut Paolo Nespoli with R2

Italian astronaut Paolo Nespoli with R2

For a robot fan like me, that was the most important thing. R2 underwent a long list of test, both mechanical and operational, in order to prove its capabilities assisting astronauts inside and outside the International Space Station.

It’s important to state that R2 is still a working prototype, is not ready to be fully operational and it will never be in tis actual state of development. But this experience and the data collected by this mission will be a great help to create the next generation of robonauts.

Looking at the more ambitious project scheduled for the near future (i.e. Mars travel, the comeback on the Moon and the private mining project on a asteroid) the need for more advanced and specialized robots makes robonaut’s project look more and more promising.

We’re still far away from AI driven robots but expert systems are already available and that could be enough for stimulate affordable projects for the next ten years. With huge investments on the line by public agencies like DARPA this piece of future looks at hand’s reach.

Bill Sweetman – Aurora The Pentagon’s Secret Hypersonic Spyplane

Bill Sweetman

Aurora The Pentagon’s Secret Hypersonic Spyplane (1993)

Motorbooks International (Mil-Tech Series)

ISBN 978-0879387808

pp. 96 – prezzo variabile su Amazon.com

Quarta di copertina.

Why did the Pentagon retire the SR-71 spyplane in 1990? What has caused sonic booms over the California desert since 1991? What was the triangular craft spotted over the North Sea in 1989? In this groundbreaking book, journalist Bill Sweetman argues these mysteries can be traced to a U.S. spyplane called AURORA, the existence of which–denied by officials–lies buried in a secret military budget.

Recensione flash.

Libro per bullonari, al limite del fanatismo tecnologico. Molte immagini, qualche diagramma tecnico e un ragionamento serio e circostanziato su un aereo che ‘dovrebbe’ esistere.

Voto: 06,50 / 10,00.

Recensione.

Bill Sweetman è un giornalista specializzato nel settore aerospaziale, uno di quei fortunati mortali pagati per seguire il circuito degli air show internazionali e per seguire lo sviluppo di progetti militari e civili delle maggior industrie mondiali. Ha qualcosa come 50 libri in curriculum e qualche posizione scomoda sui segreti militari, diciamo che viene considerato da alcuni come al limite della professione.

Su questo librino ci sono inciampato durante le mie ricerche sul progetto Aurora e sui progetti ‘neri’ del comparto militare americano e devo dire che ha costituito una lettura interessante. Intendiamoci, lo stile lascia a desiderare e ci sono lunghe digressioni tecniche in grado di stroncare chiunque non sia veramente interessato al comparto aeronautico. Allo stesso tempo si riepilogano una serie di eventi e di testimonianze attendibili che lasciano intendere che qualcosa deve essere successo a fianco di considerazioni strategiche intelligenti sulla necessità di avere un ricognitore ad altissime prestazioni per integrare i dati dei satelliti.

Parlare nel 2011 di un aereo probabilmente progettato negli anni ’80 e messo in linea nel decennio successivo può sembrare strano, specialmente utilizzando un testo del 1993 come questo. Eppure al di là dell’interesse da bullonari i motivi per pensarci ci sono. Volare a velocità superiori a Mach 3 era possibile già alla fine degli anni ’60, così come lo era concepire mezzi che potessero arrivare ai limiti estremi dell’atmosfera.  Perché ci siamo fermati? Possibile che solo la DARPA porti avanti programmi come il FALCON?

Link Amazon.com qui

Pagina dell’autore su Amazon.

Progetti segreti

La storia dei progetti segreti è una delle mie passioni, una di quelle cose su cui perderei giornate intere a fantasticare. Di recente ho già scritto dei post a proposito dell’Area 51 e del progetto Aurora e in questi giorni sto leggendo un libricino di Bill Sweetman che prende in esame l’argomento dal punto di vista tecnico e fattuale con lunghi excursus sui progetti dagli anni ’50 agli ’80.

Non c’è certezza che un velivolo denominato Aurora esista. O che una serie di prototipi possa essere ricondotta a questa denominazione. Il punto è che dovrebbe esserci. Ci sono tutte le condizioni, oggi come trenta anni fa, perché sia necessario per gli Stati Uniti avere un velivolo in grado di sostituire gli A-12 e gli SR-71 nella ricognizione aerea.

Non si può fare affidamento solo sui satelliti, prevedibili nei loro passaggi e difficili da gestire in maniera riservata dopo la fine del programma Shuttle (la navetta X-37 è ai primi viaggi, quest’anno ha effettuato la prima missione operativa). Né ci si può basare solo sui droni anche se hanno dato ottime prove in Afghanistan (si vocifera siano in utilizzo anche in altre parti del mondo ma non ci sono conferme dirette).

Di recente la DARPA ha pubblicizzato i voli sperimentali del suo FALCON, veicolo robotizzato in grado di viaggiare a velocità massime comprese tra Mach 11 e Mach 17 e nello stesso programma c’era anche il Blackswift (cancellato nel 2008) che era in grado di volare a velocità comprese tra Mach 3 e Mach 6. Tecnicamente parlando un velivolo tipo Aurora è possibile e lo era anche negli anni ’80-’90.

Postulando una progettazione nella seconda metà degli anni ’80 e i primi voli di test nei primi anni ’90 ci sono però pochissime evidenze, una manciata di testimonianze attendibili, dell’esistenza di uno o più aerei sperimentali riconducibili alle caratteristiche di Aurora. Se di segreto si tratta è uno dei meglio custoditi della storia recente.