La tendenza comune a molti settori della ricerca avanzata è la possibilità concreta di un grosso passo avanti, un breakthrough, nel’arco del breve termine(un anno). Voci di questo genere arrivano dal settore biomedicale, dalla farmaceutica, dall’informatica, dalla robotica. Nessuno è in grado di puntare un dito e indicare una direzione precisa, si parla però di tendenze. Buffo vedere come scienza e irrazionale sembrino arrivare a contatto quando si parla di speculazioni sul prossimo futuro.
Eppure qualche segno di progresso c’è. Un esempio è il prossimo uso del grafene al posto del silicio nell’industria informatica, il nuovo materiale dovrebbe superare di molto quelli che sono ritenuti i limiti massimi di utilizzo del silicio. Personalmente spero in un passo avanti sulla produzione dell’energia, entro quest’anno l’esperimento del super laser in California dovrebbe mostrare i primi risultati sperimentali dopo i test condotti lo scorso anno.
Ovviamente è anche una questione di soldi. Un brevetto per una nuova molecola farmaceutica vale miliardi di dollari se è nel settore caldo della cura delle malattie degenerative, lo stesso si può dire per un nuovo antibiotico o per tutto il settore della cura delle varie forme di cancro. Gli investimenti in questa direzione sono imponenti e la guerra sotterranea per assicurarsi ricercatori promettenti o rilevare piccole compagnie con il relativo carico di brevetti ricorda le trame dei primi romanzi di William Gibson.
Il settore militare dal canto suo potrebbe mostrarci la versione evoluta del FALCON dopo i voli sperimentali di quest’anno, così come probabilmente tornerà a volare anche la versione senza equipaggio dello Shuttle (il Boeing X-37). Difficile però vederli come una fase nuova dal punto di vista tecnologico, sono entrambi discendenti di programmi iniziati negli anni ’60.
Forse scopriremo il mattone base della materia, quel bosone di Higgs che per ora sfugge come un malefico folletto agli scienziati riuniti al CERN di Ginevra o forse vedremo che anche questa particella non è altro che un altro passo sulla scala dell’infinitamente piccolo. Quest’anno sono stati fatti passi avanti nella comprensione della natura dei neutrini e sono stati scoperti due nuovi tipi di quark presso i moribondi Fermi Lab di Chicago (sì, li chiuderanno, i tagli li fanno anche negli USA).
Nel frattempo continuiamo a cercare vita e pianeti nell’universo, mettendo a frutto i programmi di ricerca e i nuovi strumenti messi in orbita. Exopianeti, sistemi stellari che riservano sorprese agli astronomi e la speranza di poter trovare finalmente una nuova Terra da qualche parte, obiettivo mai strombazzato ma sicuramente dirimente per chi sta finanziando questi programmi.
Molte voci e nessuna certezza ma la sensazione rimane. Quale sarà la next big thing del 2012?