No, it’s not a fairy tale. What? No, it’s not about some weird experiment in fringe science. It’s a summary of my first serious try to enter in the English-speaking fiction market, with a few things that I’ve learned in the process.
fantasy
Glen Cook – An Empire Unacquainted with defeat
Glen Cook
An Empire Unacquainted with defeat (reprint 2010)
Night Shade Books
pp. 288
ISBN 978-1597801881
Link su Amazon.com
Quarta di copertina (da Amazon.com)
The Dread Empire, a gritty world of larger-than-life plots, nation-shattering conflict, maddening magic, strange creatures, and raw, flawed heroes, all shown through the filter of Glen Cook’s inimitable war-correspondent prose. The Dread Empire, spanning from the highest peaks of the Dragon’s Teeth to the endless desert lands of Hammad al Nakir, from besieged Kavelin to mighty Shinshan, the Empire Unacquainted with Defeat, with its fearless, masked soldiers, known as the Demon Guard… An Empire Unacquainted with Defeat collects all of Glen Cook’s short fiction set in the vast world of the Dread Empire, from “The Nights of Dreadful Silence”, featuring the first appearance of Bragi Ragnarson, Mocker, and Haroun bin Yousif, to the culture-clashing novella “Soldier of an Empire Unacquainted with Defeat”; from “Silverheels”, Cook’s first published work of fiction, to “Hell’s Forge”, a haunting tale of cursed pirates and strange lands, appearing here for the first time. Also including a detailed introduction and extensive story notes by Glen Cook, An Empire Unacquainted with Defeat charts the development of this influential American author and the massive, multifaceted world that he created.
Recensione flash.
Un’antologia interessante che permette di valutare questo autore su racconti e novel di media lunghezza, nonché di scoprire l’universo del Dread Empire, teatro di diversi romanzi. Due racconti non sono mai stati pubblicati in precedenza.
Voto: 06,50 / 10,00.
Recensione.
Proseguo nel mio viaggio all’interno della produzione di Glen Cook, autore che ho conosciuto seguendo le indicazioni del collega blogger Davide Mana. Dopo aver letto e recensito il primo romanzo del ciclo dedicato alle gesta della Black Company (qui) passo ora a un’antologia che raccoglie gran parte della produzione breve di questo autore.
Stiamo parlando di un’antologia che raccoglie i seguenti racconti: “Soldier of an Empire Unacquainted with Defeat” / “The Nights of Dreadful Silence” / “Finding Svale’s Daughter” (nuovo) / “Ghost Stalk” / “Filed Teeth” / “Castle of Tears” / “Call for the Dead” / “Severed Heads” / “Silverheels” / “Hell’s Forge” (nuovo).
Come tutte le antologie ha una qualità discontinua, in questo caso va anche tenuto conto che Cook ha preferito non editare la versione pubblicata in origine dei racconti e che i vari brani coprono un arco molto ampio della vita produttiva dell’autore. Detto questo si può anche apprezzare lo spirito filologico dell’iniziativa oltre naturalmente a godere nel veder raccolto in un unico volume lavori di difficile reperibilità insieme a due nuove storie mai pubblicate in precedenza.
Ho assegnato a questa antologia un voto poco sopra alla sufficienza per due motivi: il primo è che alcune storie devono molto al folklore, quindi le considero molto meno originali della altre (p.e. “Silverheels”), il secondo è che le storie di produzione più datata hanno uno stile decisamente meno scorrevole, il che ne rende meno apprezzabile la lettura. Considero come storie migliori della selezione la prima (“Soldier of an Empire Unacquainted with Defeat”) e l’ultima (“Hell’s Forge”). Va inoltre tenuto presente che l’unico filo logico che collega i racconti è dato dall’ambientazione, il Dread Empire già citato nella quarta di copertina, che ad oggi ha visto svolgersi al proprio interno otto romanzi scritti tra il 1979 e il 2012.
Mi è piaciuta molto l’invenzione di una nave davvero particolare, la “Vengeful Dragon”, destinata a rimanere nella memoria di chi ama le gesta dei pirati. In questo testo compare in tre dei racconti (“Ghost Stalk”, “Call for the Dead” e “Hell’s Forge”). Più in generale invito a non dare per scontato il destino dei protagonisti delle storie di Cook, spesso non incline ad accogliere il concetto di “happy end” di tanta narrativa fantastica a favore di soluzione più sfumate.
Libro da leggere, mai tradotto in italiano come del resto tutta la produzione di Glen Cook. Continuo a pensare che questa potrebbe essere un’ottima occasione per una piccola / media casa editrice decisa a provare a scavarsi una nicchia nel segmento fantasy.
Glen Cook – The Black Company
Glen Cook
The Black Company (1984)
Tor fantasy
pp. 320
ISBN 978-0812521399
Link su Amazon.com
Quarta di copertina (da Amazon.com)
Some feel the Lady, newly risen from centuries in thrall, stands between humankind and evil. Some feel she is evil itself. The hardbitten men of the Black Company take their pay and do what they must, burying their doubts with their dead.
Until the prophesy: The White Rose has been reborn, somewhere, to embody good once more.
There must be a way for the Black Company to find her…
Recensione flash.
Il primo volume di una serie che ha una legione di fan in tutto il mondo. Una compagnia di mercenari più tosta si fatica a trovarla, anche quando sono coinvolti in trame troppo grandi per loro.
Voto: 07,00 / 10,00.
Recensione.
Devo la lettura di questo volume a Davide Mana che ha consigliato questo autore sulle pagine virtuali del suo blog poco tempo fa. Non conoscevo il lavoro di Cook, per altro non tradotto in Italia, avevo solo sentito parlare di una serie di lungo respiro e buon successo. Stiamo parlando della bellezza di dieci romanzi, più altri due previsti ma non ancora usciti. Se si aggiunge che questo primo volume è del 1984 non è difficile concludere che si tratta di una delle saghe di più lunga durata in circolazione.
Mercenari, qui sta il cuore della narrazione. Non un solo personaggio o una tradizionale compagnia ma un reparto inquadrato di tagliagole, una famiglia disfunzionale di persone con un passato da dimenticare e un futuro incerto. Si muovono in un mondo dove la magia fa parte della vita comune, oltre che della strategia militare e della lotta tra fazioni politiche. La voce narrante è quella di Croaker (dal verbo to croak, gracchiare) chirurgo e storico della Black Company, nonché anello di raccordo tra tutte le diverse anime di questo gruppo di combattenti. Nella sua veste di storico deve compilare gli annali della compagnia, unica forma di memoria scritta che fornisce un’identità comune a tutti gli appartenenti.
Il parallelo con la Legione Straniera è immediato. Si abbandona il passato, nome compreso, per essere accolti all’interno di un gruppo e servire la causa della Black Company fino alla morte o all’invalidità. Come logico per un gruppo di mercenari non si scelgono le cause ma si segue chi è in grado di pagare, non importa quanto possano essere oscuri i suoi scopi. E’ proprio quello che succede in questo romanzo, dove la Black Company viene assoldata da un mago potentissimo e coinvolta in un conflitto estremamente sanguinoso, destinato a sconvolgere il destino di un intero continente.
Dal passato ritorna un’intera congrega di maghi, un circolo oscuro riunito attorno a una Signora, risvegliati a nuove imprese dall’imprudenza di un mago troppo curioso. Nel giro di poco tempo il gruppo riprende il potere e viene contrastato da un altro circolo di maghi, i Diciotto, in un confronto che assume tutte le tinte di una guerra civile. Il conflitto dilaga all’intero continente e al lettore non rimane che seguire, tramite Croaker, lo svolgersi degli eventi fino all’ultima battaglia.
Il romanzo non è esente da difetti. La prima parte è decisamente lenta e in alcuni momenti non mancano personaggi davvero troppo sopra le righe. Uno dei twist fondamentali della trama è “telefonato” già nella prima metà del libro e vederlo realizzarsi francamente lascia la sensazione del trucco scoperto al prestigiatore di turno. Le figure dei maghi della compagnia, per quanto ben tratteggiate, sono a tratti caricaturali e alcuni dei villain rimangono troppo sullo sfondo. Di contro non mancano invenzioni interessanti ed è ottimamente rappresentato il punto di vista del reparto mercenario che vede accadere attorno a sé eventi ben superiori alle sorti di un singolo scontro.
Lettura consigliata e campanellino per le orecchie degli editori. Un testo come questo non dovrebbe costare molto in termini di diritti e potrebbe dare una resa interessante.
Young Adult? Perché no?
Il settore Young Adult della narrativa ultimamente ha conosciuto un’espansione abnorme, specialmente quando è stato coniugato con le ambientazioni fantasy. Per essere franchi va anche detto che la cifra media delle pubblicazioni in questo specifico settore è bassa.
Per un ciclo ben pianificato e ben scritto come Harry Potter c’è una montagna di robaccia impressionante, non parliamo poi del made in Italy perché verrebbe da ululare alla luna. Per non dire di peggio.
A questo punto scrivere un racconto in questo ambito è praticamente un suicidio, giusto? Quindi è proprio il momento per riproporre un brano di qualche tempo fa, intitolato ‘Riti di passaggio’, che ho aggiunto nella pagina dei download / freebies.
Fatevi coraggio, almeno ha il pregio di essere breve.