Concorso SF e un primo sguardo al futuro

Il tempo è per partecipare al concorso ormai è al termine, giusto a questo punto annunciare quali libri ho selezionato per i premi di prossima attribuzione, questi i titoli:

Kristine K. Rusch – Il recupero dell’Apollo 8 – Delos books

Charles Stross – Palinsesto – Delos books

Arthur C. Clarke – 2001: odissea nello spazio – TEA

Harry Turtledove – Invasione anno zero – TEA

Laura Iourio – Il sicario – Fanucci

Tullio Avoledo – L’elenco telefonico di Atlantide – Einaudi

Due precisazioni; la prima è che le due terne sono Rusch/Clarke/Iourio e Stross/Turtledove/Avoledo, la seconda è che il testo di Einaudi lo includo solo per questioni di reperibilità. L’edizione originale pare non essere semplice da avere in tempi stretti.

Inoltre voglio segnalarvi il buon lavoro di Sekhemty, che sta preparando il terreno per il primo step post concorso. Se crei una bandiera devi avere un bastione da cui sventolarla, giusto? Qui vi vengono spiegate alcune alternative possibile, andata a votare!

Fantascienza? Sì, grazie!

Come ricordato di recente da Alessandro Girola il settore della fantascienza in libreria si va sempre più riducendo, schiacciato dal calo di vendite a favore di altri generi e dal peggioramento dell’offerta da parte dei maggiori editori. I tempi belli della serie Cosmo Oro e Argento della Nord, le sperimentazioni della Fanucci e pubblicazioni come Robot o Galassia, così come la gestione migliore della Mondadori, sono ormai affidate alle memorie dei lettori meno giovani e alle bancarelle dell’usato.

Non voglio riaprire l’argomento Urania, ormai frusto, o sottoporre a disamina ulteriore cose che già sapete. La realtà è che la SF in Italia, dal punto di vista editoriale, è agonizzante. Per un piccolo operatore come 40K che sta cercando di mettersi in luce con un’offerta commerciale e metodologica alternativa (testi brevi di autori di un certo livello messi in vendita a basso costo) o per una realtà come il gruppo Delos che con una proposta più articolata fatica comunque a conquistare spazio nelle librerie, si assiste in compenso a una stanca riproposta del catalogo (Asimov, Dick, Heinlein) o a un calo vertiginoso della qualità dei testi proposti in termini di traduzione/impaginazione/correzione bozze (figlio della politica dei tagli e del comprimere i tempi di lavorazione).

Tutto questo per dire che si è aperta una prateria per chi voglia proporre SF in maniera dignitosa e accessibile. Vale per tutti i sotto generi, ugualmente finiti ai margini del mercato come sopra ricordato. Stiamo parlando di un settore generalmente piccolo come numeri, sommatoria di nicchie ancora più piccole di appassionati. Il che però equivale a decine di migliaia di persone, cifra molto appetibile per piccole realtà o per le autoproduzioni.

Vi ricordate nel 1986, quando negli Stati Uniti uscì un’antologia a titolo Mirrorshades? Questo non è il momento per manifesti culturali stile Generazione TQ o peggio ancora, per concepire cose assurde come il New Italian Epic. È il momento giusto per scrivere. Cari scrittori e care scrittrici, è ora di tornare a guardare al futuro. Dentro e fuori il nostro pianeta, verso i confini delle dimensioni spazio temporali e oltre la scienza conosciuta. Datevi da fare!