Questo post è per le case editrici. No, non è il solito lamento. No, non è neppure una captatio benevolentiae per farmi pubblicare qualche schifezza a mia firma. Diciamo che oggi, su questo blog, è la giornata dell’amichevole collaborazione.
Care Signore, cari Signori;
il mercato è cambiato. Purtroppo non nel senso di un allargamento della fascia dei consumatori, continua il triste primato italiano del più basso numero di lettori tra i paesi industrializzati. Al contrario, una delle conseguenze della crisi economica in corso è una contrazione dei consumi detti voluttuari tra i quali, orrore supremo, è compreso il libro.
In più è in atto un trend, in lento e costante aumento, che vede i vostri clienti migliori (i lettori forti) migrare verso l’acquisto dei formati elettronici e, peggio ancora, verso i testi in lingua straniera. Qualcuno addirittura migra verso le autoproduzioni ma sono ancora numeri minimi per dovervi prestare seriamente attenzione.