
Per la destra americana, sia quella compresa nel partito repubblicano che per chi rimane fuori dal dualismo delle principali forze politiche statunitensi, Ronald Wilson Reagan rimane una figura di riferimento, una sorta di icona a cui ci si appiglia per trarne qualche briciola di carisma. Come tutte le figure storiche anche quella del 40esimo presidente va messa in prospettiva con gli anni dei suoi due mandati (1981-1989) e la sua esperienza politica vista nel complesso.
Questo tipo di analisi pare essere sfuggito di mano ai commentatori di destra e ai vertici del GOP (Great Old Party, i Repubblicani) che raccontano da anni una sorta di parabola del buon presidente che stride parecchio con la storia. Qui un link per riepilogare la vicenda umana e politica di Reagan.
Qualche giorno fa su Facebook il buon dottor Mana ha segnalato questo articolo, apparso sulle pagine in rete di Think Progress a firma di Alex Seitz-Wald. Ho pensato valga la pena di tradurlo, sia per evidenziare quanto la distanza dalla verità in politica non sia un’esclusiva italiana che per mettere in luce quanto da un modello falso si voglia arrivare a cose vere, come le idee alla base del progetto politico di Mitt Romney.
Suggerisco in ogni caso di leggere la versione originale, sia per annullare i deficit della mia traduzione (mi sono preso diverse libertà, in generale NON traduco in maniera letterale) che per farsi un idea di altri articoli sullo stesso sito che parlano della politica americana. Qui il link.
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