Una delle novità più rilevanti della rete 2.0, quella attuale dominata dai social network e della ricerca dell’interattività, è la conferma di un tendenza pre esistente: l’utilizzo di tre diversi tipi di “monete” per fare business.
idee
Mettere le cose a posto
Il perdurante stato di crisi economica sta avendo effetti curiosi su molte persone. Il continuo bombardamento mediatico di notizie preoccupanti, di segni meno nei listini di Borsa e di peggioramento del quadro macroeconomico sta anestetizzando una parte rilevante dei nostri concittadini, quasi una reazione di rifiuto di un problema troppo grande da accettare o di un voler mettere il presente nella categoria ‘incubi in attesa di un mattino radioso’.
Mi dispiace dirlo ma questo è l’atteggiamento peggiore possibile. La realtà può non piacere ma non è modificabile chiudendo gli occhi o prendendo tranquillanti, associando a quei farmaci anche le forme più dementi di intrattenimento televisivo.
Tempo fa avevo sostenuto, con un modicum di cattivo gusto, che la crisi sia anche un veicolo di opportunità per cambiare le cose o per provare nuove direzioni del proprio sviluppo economico/sociale. So bene che moltissimi hanno già fatto tutto quello che potevano per sistemarsi al meglio ma trovo comunque utile offrire qualche spunto di azione/riflessione.
Se è vero che ognuno di noi è troppo piccolo per influire in maniera significativa nel quadro generale questo però non implica di non poter fare nulla per se stessi o per chi ci sta vicino. Dal micro al macro si passa quando una massa critica di persone cambia un corso di azione e penso sia intuitivo che ogni persona possa dare un suo contributo.
Se appartenete alla fascia di popolazione che non è stata pesantemente colpita dalla crisi economica potreste trovarvi con un gruzzoletto da investire e di questi tempi pare di essere nella posizione di un ciuffo d’erba in mezzo a una mandria di mucche affamate. Metterli nel materasso o in una più prosaica cassaforte non serve a molto, personalmente consiglio due possibilità. La prima è molto difensiva, compratevi titoli di Stato italiani al miglior rendimento possibile (attualmente sono ancora molto interessanti), la seconda richiede decisamente più coraggio: investite nell’economia reale.
Con la difficoltà di reperire capitali nel mercato bancario sono diventate interessanti le quote di aziende sane, spesso con profili di crescita anticiclici. Acquisire oggi il 5-10% di una buona azienda costa molto meno di dodici mesi fa e potrebbe rappresentare il migliore investimento della vostra vita. Il difficile è informarsi in maniera adeguata e scegliere di conseguenza. Evitate come il fuoco amici&parenti, diffidate al massimo delle banche. L’unico modo serio di farlo è investigare di persona e non aver paura nel prendere appuntamento direttamente con i proprietari.
Se siete nella terra di mezzo della classe media, coloro che non hanno granché da spendere ma cominciano a temere di dover fare dei passi indietro, vi consiglio di procedere a una massiccia spending rewiev. Sì, la stessa strategia che dovrebbe intraprendere l’attuale governo, applicata però al vostro bilancio personale/familiare. Ci vuole pazienza e tempo ma può dare risultati interessanti. Costruitevi un foglio di calcolo e inseriteci TUTTE le voci di entrata e uscita. Consiglio di dividere le uscite per settori (trasporti, utenze, alimentari ecc.) e in generale di differenziare i costi annuali (o comunque scadenzati, come i mutui) da quelli giornalieri.
A cosa serve la spending review? A dirvi dove vanno a finire i vostri soldi. E a riflettere sulle opportunità. Perché pagare quei costi assicurativi quando sul mercato potrebbe esserci di meglio? Perché lavorare con quella banca se altre vi costerebbero meno? Perché mantenere quattro schede SIM se in realtà ne usate veramente due? Le domande che derivano da questo esame variano moltissimo in ragione delle vostre abitudini e richiedono strategie diverse di soluzione. In generale sconsiglio di basarsi su pareri altrui e di verificare di persona i costi. So che rompe parecchio le scatole leggere gli estratti conto, le condizioni di fornitura delle utenze, considerare il rapporto costo/beneficio dei gestori telefonici. Ma chi può fare i vostri interessi meglio di voi? E’ un processo che implica delle scoperte, tipo che nei contratti sono scritte clausole allucinanti.
Se viceversa avete già passato la linea rossa dei problemi con ogni probabilità avete già operato scelte difensive per risparmiare dove potete e cose del genere. Il passo successivo è altrettanto difensivo ma di natura diversa. Spendere meno non deve significare abbandonare ogni velleità e abbruttirsi. E se invece di comprare cose di dubbia qualità dai discount / hard discount provaste a produrre da soli? Pane, dolci, detersivi, conserve… la lista è molto lunga e consente di coniugare risparmio e miglior qualità, nonché di scoprire cose fondamentali della filiera alimentare. Il prezzo da pagare è il tempo, il livello di organizzazione richiesto sale di parecchio. Personalmente consiglio caldamente di prendere questa strada.
Ultimo elemento, ma al vertice per importanza, è il vostro futuro.
Siete gli unici a potervi tutelare seriamente.
Anche qui ci sono due livelli di azione da intraprendere. Il primo è quello della salute. Fate almeno un ciclo di analisi all’anno (sangue e urina) e mettete sotto controllo l’alimentazione. Ove vi sia possibile non usate l’auto a faovre della bicicletta o dell’andare a piedi. Sono cose minime ma di grande effetto. Il secondo livello è quello dell’apprendimento. Per quanto possiate essere qualificati, con pareti tappezzate di lauree e master, non ne sapete abbastanza. Per quanto siate esperti o addirittura unici nel vostro lavoro, non potete sedervi sugli allori. C’è una marea di materiale gratuito disponibile in Rete, specialmente se conoscete l’inglese (se non lo sapete è un buon punto di partenza per la vostra formazione).
Sapere è potere, recita un proverbio. E’ vero anche ora, anche durante la crisi peggiore che si ricordi. Acquisire conoscenza vi apre prospettive diverse e potrebbe mettervi in grado di migliorare la vostra situazione professionale. Scoprire come e dove reperire le informazioni di vostro interesse è già foriero di possibili contatti, consiglio di tenere alto il livello di attenzione man mano che interagite su questo percorso.
Per la stessa ragione condividete con altri quello che scoprite, non importa quanto sia distante dai vostri interessi principali. What goes around comes around, ricordatevelo.
Mi rendo conto che un post come questo sembra una sorta di predicozzo di quarta categoria e che la maggior parte di chi passa di qui è in grado di formulare consigli o raccomandazioni interessanti. Bene, fatelo. Siate solidali e confrontatevi, credo ci siano pochi argomenti più interessanti del proprio futuro.
Occhio ai regali
Visto che si avvicina il Natale oltre a suggerirvi di mettere una punji trap nel camino per fare fuori l’odioso ciccione rosso vestito mi permetto di dare qualche spunto di riflessione sui regali destinati ai più piccoli. Diciamo che è un punto di vista di categoria, da genitore che si è smaliziato con il tempo.
Per prima cosa, parlate con i genitori del piccolo/a. Di solito sono gli unici che sanno già che regali riceverà il bambino e possono evitare la questione ‘doppioni’. Se gli adulti in questione sono un minimo intelligenti dovrebbero anche potervi fare capire se è il caso o meno di fare certi regali al pupotto.
L’età non è un parametro assoluto ma andrebbe tenuta in considerazione. Se regalate un gioco complicato a un bimbo di tre anni non aspettatevi un lampo di genio; se il bambino non riesce a giocare diventerà frustrato e intrattabile e questo non vi renderà molto popolari con i genitori. Considerazione simile vale per i giochi violenti. Se donate una perfetta replica di un AK47 a un bambino di quattro anni otterrete come risultato immediato due genitori nervosi e un bimbo piuttosto confuso. Devo continuare?
Una nota speciale per le piattaforme come la Playstation e i relativi giochi. Può anche darsi che il figliolo la voglia disperatamente e che stia stressando da un mese mamma e papà per avere anche lui Skyrim ma questo non vi autorizza a comprare cose del genere senza il consenso dei genitori. La vostra opinione, per quanto possa essere motivata e illustre, non conta nulla. Essere nonni, zii, amici di famiglia, cugini o altro non vi conferisce uno straccio d’autorità, neanche piccolo così.
Ogni bambino è speciale. Non solo per i suoi genitori. Il che significa che potrebbe non gradire il gioco ‘top’ di questo Natale o il pupazzo disneiano più famoso. Anche qui la soluzione è semplice, chiedete ai genitori cosa guarda in televisione il pupo o con cosa gioca. Non ci vuole la scala per arrivarci, è un concetto basilare. Altra cosa da tenere a mente, la divisione per genere maschio-femmina per i bambini piccoli è del tutto insensata. Non facciamone degli omini e delle donninein scala ridotta, avranno fin troppo tempo per imparare i comportamenti degli adulti.
Come esistono i beni rifugio ci sono anche i doni rifugio. Siete all’ultimo e vi siete accorti di non aver previsto il regalo per il bambino X? È il 24 pomeriggio e avete dieci minuti per decidere? Non avete la possibilità di contattare la famiglia e il cronometro scorre inesorabile? Niente paura, la scappatoia c’è. Non farete la miglior figura possibile ma ve la caverete anche stavolta.
Se il bambino / bambina è sotto i sei anni buttatevi a pesce sulle costruzioni. Sono disponibili in vari materiali e dimensioni, diversi per le età di riferimento, sono di buona reperibilità e con una varietà di confezioni tale da essere adeguata per tutte le tasche. Il rischio doppione esiste ma è uno dei pochi casi in cui non è rilevante.
Se l’età è compresa tra i sei e i dieci anni tentate la via dei pattini. In alternativa monopattini o skate board. Difficilmente hanno tutte e tre le cose. Ricordatevi solo di tenere presente la distinzione maschio-femmina, siamo già nella zona pericolosa. La spesa non dovrebbe essere gravosa e in caso di doppione potete sempre cavarvela con il rimpiazzo (es. hai già i pattini? Ok, vado a prenderti il monopattino o lo skate). Conservate lo scontrino almeno fino al 26.
Se il vostro bersaglio ha tra gli undici e i tredici anni siete nel guano. Sono anni difficili in tutti i sensi e rischiate grosso a muovervi al buio. Incrociate le dita e regalate un DVD selezionando un titolo molto recente. Evitate solo gli horror, cercate i film più famosi di quest’anno. Rischio doppio a livello medio, in compenso potreste trovarvi nell’impossibilità di fare un cambio / reso.
Sopra i tredici anni potete anche giocare più sul classico. Bigiotteria di qualità per le ragazze, t-shirt aggressive per i ragazzi e andate lisci nel 90% dei casi. Suggerimento ulteriore: evitate di comprare per voi o per i genitori articoli simili, il rischio di risultare patetici è alto. Doppi? Possibili ma non tragici. Data l’età del destinatario potete serenamente riderci sopra e andare insieme a fare il cambio.
Probabilmente avete notato il tono acido. Che dirvi, se non che detesto le festività?
La crisi come opportunità
Lo so, sembra una follia ma spero abbiate la pazienza necessaria per seguire il mio ragionamento. Chissà che non risulti così bislacco come il titolo farebbe pensare.
Lo spunto me lo dà la ritirata delle agenzie di rating davanti alla decisione del governo americano che de facto ne limita l’influenza nei confronti della comunità finanziaria USA. Mi riferisco alla proibizione di tenere conto delle indicazioni di Moody’s, Standard & Poors e Fitch per le banche americane sulle decisioni degli investimenti. Lo strapotere, ai più incomprensibile, di queste tre aziende sui mercati ha già fatto abbastanza danni, era ora di tagliargli le unghie.
Da qui il pensiero mi è corso alle manifestazioni, per lo più gioiose, delle donne che stanno tornando (finalmente!) a rivendicare un ruolo maggiore e migliore nella società, non solo italiana, non si tratta di un ritorno del femminismo anni ’70 (periodo irripetibile) ma speriamo che sia un passo avanti verso l’abolizione della femmina-velina.
Il neurone rotola impazzito, oggi più che mai visto che sono in ferie e sto correndo come un ramarro incrociato con un canguro per sistemare una serie di cose mie private, per arrivare al tramonto tragicomico della figura di don Verzè e della sua stravoltissima corte (se questa non è una setta vorrei sapere cos’è) sotto i colpi di una gestione demente dei bilanci e degli investimenti. Per chi non lo avesse già visto, recuperatevi l’ultima puntata di Report e rivedetevi la galleria di osceni vecchietti intrallazzatori.
La crisi porta pulizia nei bilanci. Di tutti. Si tagliano le voci superflue (per chi ne aveva ancora da tagliare), si considerano con più attenzione tutte le spese e si guarda con occhio sospettoso chi propone altre occasioni per indebitarsi a tassi mirabolanti. Il declino delle carte revolving è una conquista di questa crisi e che gli dei del caos si prendano chi le ha inventate.
E il blog? E la Rete? C’entrano, oggi più mai. La crisi deve mettere tutti di fronte a uno specchio impietoso e fare questa domanda: sono davvero condannato a fare sempre le stesse cose? Sono davvero un incrocio tra un criceto e un lemming, impegnato a correre in una ruota malandata per tentare di raggiungere un pezzo di insalata ammuffita? O posso osare, sperare, sognare, tentare, pensare, a un presente che non è mai stato così incerto?
E’ tempo di idee. Buone o cattive che siano.
Segnalazione: il libretto verde
Da qualche tempo tengo d’occhio un blog interessante, il Grande Marziano, che ha trattato nel tempo diverse volte l’idea di decrescita con esiti interessanti. Ora l’autore del blog ha reso disponibile un e-book piuttosto curato che raccoglie e ordina diversi suoi articoli, credo abbia l’ambizione di mettere qualche punto fermo sull’argomento.
Il testo si chiama Libretto Verde, è gratuito in formato PDF e lo potete trovare qui.
Merita senza’altro una lettura, non vi prenderà molto tempo con le sue 40 pagine. Molti degli utenti di questo blog conoscono e condividono già questo tipo di obbiettivi, rimane comunque una buona idea dedicarvi altra attenzione e spendersi per diffondere questo tipo di pensiero.
Guardiamo avanti
Nota per i naviganti: per l’intero mese di ottobre 2011 tutti i post di questo blog riporteranno come prima parte queste righe per ricordare che è possibile votare per il concorso SF qui fino alle 23.59 del giorno 31 di questo mese. Modalità di voto e lista delle proposte sono contenuti nel post linkato.
Siamo entrati negli ultimi giorni di ottobre, si avvicina di conseguenza la fine del tempo a disposizione per votare al nostro concorso per scegliere uno slogan e un logo per l’iniziativa pro SF. È ora di riflettere pubblicamente sul dopo, sulle cose che verranno messe in Rete a partire (si spera!) da dicembre 2011.
Il buon Sekhemty (il link lo trovate nel blogroll) ha condotto sul suo blog un sondaggio per sapere cosa si ritiene più opportuno fare, nel senso di scegliere come presentarsi alla Rete e dove accentrare le attività successive. Il sondaggio è ancora aperto e invito tutti gli interessati a partecipare quanto prima.
Al di là della scelta tecnica, comunque condizionante per le modalità con cui verranno fatte e presentate le iniziative, vorrei mettere giù qualche pensiero insieme a voi a proposito di cosa vorrei vedere sul nuovo punto d’incontro. Le mie sono solo idee e non diktat. Spero ovviamente di ricevere proposte, magari non sessualmente esplicite, da tutti gli appassionati. Nota bene, l’ordine di presentazione non corrisponde a una scala di valori o di priorità. Anche i titoli delle varie cose sono da considerarsi provvisori.
La lanterna di Diogene.
Ci si propone di censire gli autori e le autrici di fantascienza italiani, attivi negli ultimi cinque anni. Non è limitato a chi scrive esclusivamente SF, non c’è distinzione di merito tra auto pubblicati e sotto contratto presso case editrici italiane o straniere. Il massimo è riuscire a mettere a disposizione di tutti anche un modo per contattare via Rete queste persone.
La mappa dell’Universo.
Mettere a disposizione di tutti i link per i blog, i forum, i siti e i gruppi sui social network legati alla SF. Devono essere attivi nel corso del 2011, con almeno una parte in lingua italiana. Qui si dovrebbero inserire anche i riferimenti dei portali professionali e dei net magazine.
Il tappeto rosso.
Uno spazio per segnalare le uscite in libreria, il rilascio di un e-book commerciale o non commerciale. L’idea sarebbe di avere l’equivalente di un comunicato stampa con immagine della copertina e qualche informazione di contorno. Il tutto con i riferimenti web.
La stretta di mano.
Qui ci si può proporre per le collaborazioni, specificando se a pagamento o free. Vale per traduttori, illustratori, fotografi, editor, impaginatori, video maker e per qualsiasi altro servizio vi possa venire in mente. Resta inteso che gli accordi sono tra privati e la piattaforma non c’entra.
Il laboratorio.
Mi piacerebbe avere a disposizione uno spazio per fare da incubatore per i progetti, dare cioè la possibilità di proporre idee o collaborazioni. Nello stesso spazio dovrebbe coesistere anche la possibilità di fare formazione sulla scrittura e su come creare i propri progetti.
L’elenco dei gatekeeper.
Ovvero dove mettere i riferimenti degli editori, digitali o cartacei, che pubblicano fantascienza. All’inizio sarà una lista molto breve…
Fuoco incrociato.
Indovinate un po’, qui ci vanno le recensioni. Nonché i feedback, si spera articolati, per chi non volesse mettersi a scrivere un articolo vero e proprio. Col tempo sarebbe interessante avere un indice generico di gradimento. Sempre in questa sezione si dovrebbero inserire gli articoli legati alla critica e/o all’analisi.
Index librarium.
Ovvero una struttura dove sia possibile ricercareper autore o per titolo e avere in risposta tutte le pagine della piattaforma in cui ci sono dei riferimenti.
Ecco qui, questo è il sunto di quello che mi frulla per la mente ad oggi. A voi la parola.
Concorso SF
La fantascienza per me è il genere delle idee per eccellenza, il porto naturale di chi vuole guardare avanti e proporre qualcosa di nuovo. Questo è appunto il momento delle proposte.
Vogliamo riunire i ranghi sparsi degli appassionati di SF in Italia e vogliamo farlo rispettando tutti i vari sotto generi e le categorie. L’idea non è convincere ma mettersi tutti insieme sotto la stessa bandiera.
Quello che vi propongo oggi è un concorso di idee per trovare due elementi chiave per questa iniziativa. Servono uno slogan e un simbolo, entrambi da mettere a disposizione di chi voglia fregiarsene per mostrare in pubblico la propria adesione a questo progetto. L’immagine complessiva è quella dell’entusiasmo, della volontà di far ripartire il concetto di SF in Italia, di tornare a guardare al futuro con curiosità e fiducia.
Entrambe le cose, slogan e simbolo, devono essere sotto licenza Creative Commons. La proprietà intellettuale rimane cioè dell’ideatore / ideatrice ma l’uso è pubblico. Se partecipate a questo concorso dovete accettare questo principio di base.
Regole del concorso.
La partecipazione è aperta a tutti gli appassionati / le appassionate di fantascienza purchè maggiorenni.
Lo slogan non deve avere contenuti offensivi e/o denigratori, né essere copia di materiale sotto copyright.
Il simbolo non deve avere contenuti offensivi e/o denigratori, né essere copia di materiale sotto copyright.
Uno slogan per essere efficace deve essere breve. Limitatevi a poche parole.
Il simbolo deve essere creato con la massima definizione possibile in modo da poter essere riconoscibile nei particolari anche quando riportato con dimensioni minime. Almeno 600 dpi.
La data limite per sottoporre i vostri elaborati è il 30 settembre 2011, ore 23:59.
I vostri elaborati vanno inviati a: angelo.benuzzi@gmail.com nell’oggetto specificare ‘concorso SF’.
Nel testo della vostra mail deve anche essere riportato quanto segue: generalità, eventuale pseudonimo, autorizzazione all’uso secondo la Creative Commons ITA versione 3.0, autorizzazione ai sensi della vigente leggi sullaprivacy per i vostri dati personali (se decidete di renderli pubblici), dichiarazione di inedicità del vostro operato; messaggi non in tema, slogan o immagini non adeguate verranno cassati senza pietà.
Si può partecipare solo per lo slogan, solo per il simbolo o per entrambi, ogni partecipante può fare tutti i tentativi che vuole. L’idea è quella di dare spazio alla creatività, il limite è dato dal buon senso. OK?
Le vostre proposte verranno mostrate al pubblico in una pagina apposita di questo blog, in base al gradimento espresso dal pubblico verrà stabilito il vincitore / la vincitrice per le due categorie. Proclamazione dei vincitori nella pagina apposita di questo blog entro e non oltre il 31 ottobre 2011.
Cosa si vince? Libri. Rigorosamente libri. Guarda un po’, di fantascienza. Tre titoli per lo slogan, tre per il simbolo. Più intervista a tema fantascientifico sempre su questo blog, mi voglio proprio rovinare. La batteria di pentole in acciaio inox 18/10 e la bicicletta con il cambio a venti rapporti non ve li do, costano troppo. I libri premio li annuncerò in seguito appena li avrò acquisiti, l’idea è di mettere in palio cose interessanti.
Fatevi sotto e diffondete la notizia!