Idiozie di bilancio

Avrei voglia di tornare a parlare di economia in maniera costruttiva ma mi vedo costretto a una lunga premessa su come vengono attuate le manovre finanziarie in Italia e sull’incertezza del diritto. L’attuale governo ha presentato una serie di misure con un importo complessivo molto rilevante, momento decisivo per rispondere alle manovre speculative e alle pressioni dei nostri partner europei. Di per sé ritengo insensate alcune delle decisioni prese ma nel complesso i saldi vanno nella direzione richiesta anche se vengono raggiunti nella maniera sbagliata.

Questo passa per essere un governo gestito con piglio decisionista o autoritario. Peccato che ci si stia preparando alla solita, triste, squallida e acrimoniosa gestione parlamentare delle misure. Dove le decisioni rese pubbliche pochi giorni fa usciranno profondamente riviste, quasi sicuramente verso il peggio, per proteggere gli orticelli elettorali e/o i settori graditi alle lobby. Niente di nuovo, accade dagli anni ’50. Sempre alla faccia del concetto di trasparenza e sempre a distanze siderali dalla coerenza. La differenza tra prima e seconda repubblica passa per lo spessore di questi aggiustamenti e per il comportamento delle opposizioni.

Tremonti tra le altre cose è il padre dello scudo fiscale, versione light pro evasori. Chi ha fatto rientrare o riemergere capitali ha pagato un ridicolo 5% in cambio del perdono dello Stato e della messa in sicurezza futura da altri balzelli. Adesso viene proposto di tassare questi capitali in maniera aggiuntiva. In pratica prima lo Stato abdica dalle proprie prerogative per un piatto di lenticchie (in altri paesi la tassa di rientro era almeno del 20% e NON c’era certezza di condoni) e dopo si rimangia l’accordo. Il che apre le porte a una serie di contestazioni legali infinite. Personalmente sarei per la confisca totale dei beni per qualsiasi evasore che viene scoperto ma una volta stabilito un accordo lo Stato deve rispettarlo altrimenti svanisce la certezza del diritto e delle norme che regolamentano i rapporti tra Stato e cittadini.

Si sta blaterando di un aumento dell’IVA, misura che spingerebbe ancora di più verso l’elusione e che finirebbe per deprimere i consumi in una fase di contrazione. Possibile che la semplice equazione ‘aumento della domanda uguale a aumento della produzione’ non sia in grado di passare nel cervello della nostra classe dirigente? Altra brillante idea il taglio ulteriore di trasferimento di fondi dallo Stato agli enti locali, il che porta i comuni ad ulteriori problemi di bilancio e verso l’aumento delle imposte locali per sostenere l’attuale livello di servizi. Peccato che ai cittadini interessi quanto pagano di tasse e non la destinazione locale o nazionale dei balzelli. E la pressione fiscale si alza ulteriormente.

L’unico punto qualificante per un qualsiasi governo è attaccare su tutti i fronti i fenomeni dell’elusione e dell’evasione fiscale. La Banca d’Italia ha calcolato in 100 miliardi di euro il totale di fondi non emersi da chi ha già effettuato l’operazione di scudo fiscale ricordata prima. La Guardia di Finanza, solo quest’anno, ha rilevato più di 60 miliardi di tributi non pagati, per la maggior parte legati all’IVA. Cosa stiamo aspettando ancora? L’arrivo della Merkel con le panzerdivisionen? Sarkozy e la Legion Etrangere?

Stiamo assistendo ai prodromi di un ulteriore scontro sociale. Dipendenti / pensionati contro i titolari di partite IVA e i professionisti. Pensate davvero che ci si possa permettere una cosa del genere?