Società civile uno, comune di Livorno zero. Volendo si potrebbe sintetizzare così lo stato attuale della vicenda che ha visto il comitato dei genitori dei bambini di tre scuole comunali contrastare la decisione di statalizzarle già a partire da settembre di quest’anno.
I nostri figli potranno finire il loro ciclo con le loro amatissime insegnanti, il che equivale a dire che per loro la sospirata continuità didattica verrà garantita. Garantire i diritti di questi bambini è indubbiamente una vittoria e un premio per chi si è veramente impegnato in loro difesa. Da genitore e da cittadino ringrazio chi ha scelto di far parte del comitato, chi lo ha attivamente sostenuto, chi ha collaborato e naturalmente l’avvocato Morini che ha portato sul piano legale le istanze necessarie.
La cosa buffa, forse anche patetica, è assistere alla processione di chi dopo ha cercato di farsi bello con questa vicenda. Nella migliore tradizione italiana c’era la fila per salire sul carro del vincitore, a cercare almeno un riflesso sui media locali e presso l’elettorato per accreditarsi come difensori dei diritti dei nostri piccoli. Uno spettacolo a tratti farsesco.
Il punto dirimente rimane però che senza l’azione del comitato e soprattutto senza mettere sul tavolo un esposto con rilievi pesantissimi non sarebbe successo nulla. I problemi e le illegalità passate rimangono, così come le ombre su diversi esercizi di bilancio comunale. Altra conseguenza, anche questa indelebile, è che una serie di personaggi che fanno parte della pubblica amministrazione si sono svelati per quello che sono, ovvero come inadeguati rispetto ai rispettivi incarichi. Considerazione simile vale per i rappresentati delle organizzazioni sindacali che non sono stati in grado di tutelare i legittimi interessi delle insegnanti.
La riunione di commissione di ieri pomeriggio, in particolare per quanto espresso dall’assessore Roncaglia, ha dimostrato che il comune non è in grado di esprimere pubblicamente un orientamento su quanto deve essere fatto nel prossimo futuro per sanare la situazione del corpo insegnante. Date le violazioni precedenti l’amministrazione deve scegliere su quale fronte esporsi dato che appare difficile conciliare le esigenze e i diritti di chi è in graduatoria comunale rispetto a come sono state gestite le cosiddette “somministrate” a partire dal 2007.
La sensazione è che si voglia cercare di mettere la polvere sotto il tappeto e rimandare qualsiasi provvedimento significativo a dopo le prossime elezioni amministrative, usando il tempo da qui al 2013 per sistemare le cose all’interno del PD e per portare avanti l’ordinaria amministrazione il più possibile lontano dall’attenzione della parte più attiva della cittadinanza. C’è chi sta cercando di prepararsi un posto a Roma, chi a Roma vorrebbe rimanere, chi vuole essere confermato in consiglio o in giunta, chi guarda alle municipalizzate; tutti con la speranza che anche al prossimo giro tutto vada come al solito e che il nuovo sindaco venga eletto con una maggioranza confortevole.
Guardando Livorno e conoscendone le difficoltà a me appare chiaro come l’esasperazione generale sia arrivata a un livello tale da renderla elettoralmente contendibile. Se le opposizioni riusciranno a trovare un candidato presentabile, evitando personaggi paracadutati da Roma o imposti dalle segreterie nazionali dei partiti, potrebbe essere abbastanza semplice portare il candidato PD almeno al ballottaggio. Ci sono tutte le condizioni per girare pagina, la lezione di Parma e le vicende di Milano, Napoli e Palermo sono esempi tali da non poter essere ignorati.