
Dopo aver sostenuto e perorato la causa della SF, con qualche buon riscontro da parte di chi legge queste pagine, è il momento di passare dalle parole ai fatti.
Mi spiego, è bello parlare di quanto ci piace leggere e/o scrivere fantascienza, di quanto sia bravo l’autore X e di come rimpiangiamo i bei tempi andati quando le cose andavano meglio. Arriva in seguito la fase in cui se si vuole qualcosa tocca andarsela a prendere, magari imparando dagli errori altrui per evitate strade errate.
Se ci sono delle cose di cui non avverto il bisogno per la SF in Italia sono i manifesti più o meno ideologici e le sparate più o meno intellettuali. Per intenderci, cose come i proclami della Generazione TQ o tutto il pistolotto del New Italian Epic. NO, GRAZIE. L’esegesi critica e/o la collocazione per generi e sottogeneri sono mestieri che lascio ad altri, sicuramente più preparati e intelligenti di me.
Come dicono i cattivi dei fumetti, ho un piano. Disgraziatamente non porta alla conquista del mondo, né a far pervenire fondi nelle mie tasche. Sono tutte e due buone idee ma dovranno aspettare altri momenti. L’idea è semplice: aggregare chi legge fantascienza. Non nel senso commerciale dal momento che non ho prodotti da promuovere, non nel senso di creare l’ennesimo forum per quattro gatti o il gruppo su Facebook o un blog specifico su qualche piattaforma. Il motto ispiratore è quello degli USA, e pluribus unum (traduzione: da molti, uno).
Gli appassionati di SF devono sapere di non essere isolati, non più confinati nel proprio circolo di amicizie e conoscenze più o meno occasionali. Sappiamo per certo che stiamo parlando di decine di migliaia di persone interessate a questo genere narrativo e che molte di queste persone sono connesse con la Rete. Quello che bisogna fare, un passo alla volta, è trovare e collegare. Ma come? Nella maniera più semplice, riferendo l’informazione e chiedendo a chi si contatta di fare lo stesso. È il passaparola, l’unico vero modo a disposizione per chi non ha accesso ai media per diffondere un’idea.
Bisogna volare alto, sport difficile nel nostro paese, per superare tutte le piccolezze e le piccinerie che ci fanno perdere tempo e ci allontanano dalla meta. L’obbiettivo è avere a disposizione più materiale da leggere, sia in formato elettronico che cartaceo, tagliando fuori il più possibile gli intermediari e i gatekeeper che hanno decretato a tavolino la lenta morte della SF in Italia guardando le cifre di vendita e non ragionando sulle loro mancanze in termini di marketing e programmazione.
In termini militari si direbbe: plan, recon, strike. La missione è raccogliere gli appassionati di SF, il territorio è la Rete, i mezzi sono la blogsfera, i social network e i forum. Vediamo cosa succede se si scuote l’albero.