Under a new sky – chapter 21

Note: this is a work of fiction, with all the usual stuff about copyright and permission. It’s also a work in progress and a way to develop my knowledge of the english language. So feel free to correct, debate, laugh, ask about it in the comments. Help appreciated.

You may find the index here.

Chapter twenty-one.

The Omniplan crisis was in full effect, leaving both armies with no information at all about their enemies. For Zeranta it was the dawn of a new era of warfare. For ten centuries their field battles were all about fast tactical moves developed when already in contact, the only way to overcome the constant flow of informations about enemy’s movements. For what Kellan told me in their chronicles full scale battles has been no more than five in the past, every king of their history avoided such confrontations without a real superiority by his side. This time was much different. King Harkoon and Prince Halkan got about ten thousand fighters each, both armies got strong and weak points. Loyalist had a heavy cavalry regiment, rebels a regiment of light equipped cavalry. Loyalist got some catapults at hand near the capital, rebels didn’t have none. Halkan lost his wild card, the “ghost” unit, and Harkoon lost the choice to use me against his son. The old king was right, there were all the conditions for a bloodbath like never before on Zeranta.

Continue reading

E pluribus unum

Dopo aver sostenuto e perorato la causa della SF, con qualche buon riscontro da parte di chi legge queste pagine, è il momento di passare dalle parole ai fatti.

Mi spiego, è bello parlare di quanto ci piace leggere e/o scrivere fantascienza, di quanto sia bravo l’autore X e di come rimpiangiamo i bei tempi andati quando le cose andavano meglio. Arriva in seguito la fase in cui se si vuole qualcosa tocca andarsela a prendere, magari imparando dagli errori altrui per evitate strade errate.

Se ci sono delle cose di cui non avverto il bisogno per la SF in Italia sono i manifesti più o meno ideologici e le sparate più o meno intellettuali. Per intenderci, cose come i proclami della Generazione TQ  o tutto il pistolotto del New Italian Epic. NO, GRAZIE. L’esegesi critica e/o la collocazione per generi e sottogeneri sono mestieri che lascio ad altri, sicuramente più preparati e intelligenti di me.

Come dicono i cattivi dei fumetti, ho un piano. Disgraziatamente non porta alla conquista del mondo, né a far pervenire fondi nelle mie tasche. Sono tutte e due buone idee ma dovranno aspettare altri momenti. L’idea è semplice: aggregare chi legge fantascienza. Non nel senso commerciale dal momento che non ho prodotti da promuovere, non nel senso di creare l’ennesimo forum per quattro gatti o il gruppo su Facebook o un blog specifico su qualche piattaforma. Il motto ispiratore è quello degli USA, e pluribus unum (traduzione: da molti, uno).

Gli appassionati di SF devono sapere di non essere isolati, non più confinati nel proprio circolo di amicizie e conoscenze più o meno occasionali. Sappiamo per certo che stiamo parlando di decine di migliaia di persone interessate a questo genere narrativo e che molte di queste persone sono connesse con la Rete. Quello che bisogna fare, un passo alla volta, è trovare e collegare. Ma come? Nella maniera più semplice, riferendo l’informazione e chiedendo a chi si contatta di fare lo stesso. È il passaparola, l’unico vero modo a disposizione per chi non ha accesso ai media per diffondere un’idea.

Bisogna volare alto, sport difficile nel nostro paese, per superare tutte le piccolezze e le piccinerie che ci fanno perdere tempo e ci allontanano dalla meta. L’obbiettivo è avere a disposizione più materiale da leggere, sia in formato elettronico che cartaceo, tagliando fuori il più possibile gli intermediari e i gatekeeper che hanno decretato a tavolino la lenta morte della SF in Italia guardando le cifre di vendita e non ragionando sulle loro mancanze in termini di marketing e programmazione.

In termini militari si direbbe: plan, recon, strike. La missione è raccogliere gli appassionati di SF, il territorio è la Rete, i mezzi sono la blogsfera, i social network e i forum. Vediamo cosa succede se si scuote l’albero.