2MMN – the making of the final chapter

This week ends one of the most interesting project of collective writing in the italian section of the blogosphere; yes, the second season of 2MM is over and it was up to me to write the final chapter.

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Verso Nativity

Ci siamo, si riparte per la seconda stagione di “Due Minuti a Mezzanotte”. Sono a bordo anche questa volta e il buon Alessandro Girola, il ringmaster di questa avventura virtuale, mi ha riassegnato la puntata di chiusura.

Nativity Banner particolare

Diverse novità rispetto alla prima stagione. Meno componenti nel roster di partenza, questa volta sono 27; un parziale ricambio tra chi scriverà le varie puntate e, fattore da non dimenticare, un po’ più di spazio per sviluppare le proprie idee.

La prima puntata andrà in onda il prossimo mercoledì, il 13 febbraio. Da lì in avanti, ogni mercoledì, avremo una nuova puntata. Dalle premesse questa stagione promette di essere molto più dark della precedente (che già non scherzava, vi ricordate il bodycount finale?)

Nativity. Europa. Uno scontro che promette di andare decisamente oltre le trame dei fumetti che conosciamo.

2012, tirare le somme

Se è vero che a fine anno si tirano le somme credo sia altrettanto vero che nell’occasione si debba anche mettere un po’ d’ordine, almeno mentale nelle proprie cose. Il mio 2012 è stato vissuto all’insegna dell’adattamento e di lezioni apprese in maniera piuttosto brusca.

economy

Intendiamoci, nulla di drammatico o di particolarmente problematico, diciamo che ogni tanto si ricevono richiami all’ordine dalla vita e che non bisogna mai dare nulla per scontato quando si ragiona sulle relazioni personali. Lezione appresa, vedremo come si svilupperà il tutto nel 2013.

work in progress

Lo spazio che volevo dedicare all’aggiornamento professionale è sparito nel nulla, peccato che l’esigenza ci sia tuttora e si faccia più pressante. La questione si ripresenterà nel 2013 con una certa forza, ci sarà da capire come inventare un modo adeguato di farvi fronte.

IL FUTURO E' TORNATO

IL FUTURO E’ TORNATO

Come blogger l’anno l’ho passato all’ombra di una nuova avventura, del progetto corale che è diventata la blogzine “Il futuro è tornato“. Con la fine del 2012 si conclude anche il periodo sperimentale di questa testata e posso dire di esserne soddisfatto. Ne parlerò in altra sede, appunto sulla blogzine. Viceversa, andando a vedere quanto scrivevo un anno fa:

Per l’anno prossimo la mia produzione sarà molto limitata. Ho in lavorazione un mini contributo a una serie di un altro autore e la seconda (e ultima) parte delle avventure della mia Stone Cold Company. Non mi lancerò in altre cose a meno di circostanze eccezionali o di progetti a sfondo benefico. L’idea è di produrre articoli e altri contributi per questo blog e soprattutto per la nuova piattaforma SF.

Posso dire di aver mantenuto il concetto di ‘limitato’. Il contributo alla serie di Enzo Milano non si è concretizzato, la seconda puntata della SCC è rimasta uno schema e qualche appunto sparso. In compenso è uscita l’antologia “Capacità nascoste” che ospita un mio racconto e che sarà il mio ultimo libro cartaceo salvo imprevisti. Ho chiuso pochi giorni fa (11 dicembre) la round robin “Due minuti a Mezzanotte” e partecipato ad un altro progetto per ora riservato.

BANNER 2MM

Ho inserito qualche post in inglese qui e là, il che è divertente ma è molto lontano da quello che avevo in mente (un altro blog tematico in inglese, idea naufragata). Vedrò se e come evolvere questo cosa nel 2013 ma per ora la sensazione è che si naviga a vista, in questa sede non riesco a crearmi un palinsesto di riferimento.

mobile phone and books

Sono riuscito a leggere di più, il che è sempre una bella soddisfazione, con una qualità media più alta dello scorso anno. Il focus è nettamente verso gli ebook (la proporzione è meno di un cartaceo su dieci letture), con proporzioni 55-45 sul bilancio italiano/inglese e su editi/autoprodotti. Volevo dare più spazio ai saggi ma sono rimasto sotto il 10%, altra cosa insoddisfacente.

Social_network2

Contro ogni previsione sono riuscito a rimanere sui social network, malgrado tutte le mie paturnie a riguardo. Merito di qualcosa che ufficialmente non esiste, il che ne fa una sorta di impossibilità logica che ben si sposa con quel tipo di attività. Continuo a pensare che gran parte della blogosfera e dei social sia troppo autoreferenziale, più simile a uno strumento di autoaiuto psicologico che non a una serie di strumenti utili.

Ho assegnato i miei non-premi dell’anno 2012, li potete trovare nella pagine apposita (le lame dell’anno).

Bene, l’anno è finito. A domani con la persona dell’anno.

2MM: come nasce una conclusione

Seguendo l’esempio di alcuni tra i miei predecessori ho deciso di scrivere anche io un post per raccontare la genesi e le circostanze che mi hanno portato a scrivere il 34esimo capitolo della round robin “Due minuti a Mezzanotte”, ho aggiunto anche alcune riflessioni sparse sull’argomento.

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Due minuti a mezzanotte, siamo alla fine

gamma rays

Ci siamo. Oggi è uscito il 33esimo capitolo della serie, a firma dell’ottimo Fra Moretta, il che apre le porte all’ultimo che porterà la mia firma. Durante questi mesi abbiamo avuto il modo di seguire lo sviluppo delle vicende nel mondo creato da Alessandro Girola, facendo la conoscenza con super umani di tutti i tipi e con trame che vanno molto al di là del plot principale. Abbiamo visto cadere eroi e villain, in un mondo alternativo dove la morte non è certo un evento eccezionale come avviene nelle narrazioni Marvel o DC.

Admiral City, lo scenario principale di 2 Minuti a Mezzanotte, è una città sotto attacco. Incendi, mancanza di energia elettrica, scontri armati tra umani e super umani o tra gruppi diversi di super umani. Il suo simbolo, la Salazar Tower, è stato spezzato in due in una scena che a molti ha ricordato il crollo delle Twin Towers.  Impossibile dire quanti civili siano morti o feriti, quanti siano fuggiti in cerca di scampo fuori dai confini della città o verso i luoghi della periferia rimasti relativamente indenni. Il presidente Romney segue le vicende dalla Casa Bianca, così come altri, più misteriosi, personaggi rimangono sullo sfondo.

Dato il numero di vicende in corso e i vari fili sparsi che sono rimasti della trama devo purtroppo anticipare che non sarà possibile chiudere tutte le questioni, mi focalizzerò su quelle principali e cercherò di chiudere più episodi possibile. Ci sono risposte che devono essere date, almeno secondo il mio parere, mentre altro può rimanere sullo sfondo, così come di norma accade quando si narra di cose reali. Il destino dei 920.000 abitanti di Admiral City, il trauma per una nazione di vivere un simile evento, le sue ripercussioni nel futuro… non si può lasciare irrisolte queste domande.

Tempo fa , scherzando, dicevo che l’unica maniera per risolvere la cosa era far arrivare un bel meteorite e azzerare il tutto con una super esplosione. Molto grafico. Ma altrettanto scadente, sarebbe una scappatoia indegna del lavoro degli autori e delle autrici che mi hanno preceduto. Quindi tocca inventarsi qualcosa. E ora che ci penso, un paio di idee ce le ho… tenete presente l’immagine di testa di questo pezzo.

Due minuti a mezzanotte – si comincia!

Ci siamo, il nuovo round robin è cominciato. Con la prima parte pubblicata da Alessandro Girola la campagna narrativa “Due minuti a mezzanotte” ha iniziato la sua corsa, destinata a proseguire con un diverso autore ogni settimana per i prossimi mesi.

Malgrado qualche dubbio dell’ultima ora almeno trenta narratori si alterneranno per fare proseguire una storia che parte da una caratterizzazione forte e di cui non è possibile prevedere l’evoluzione. Faccio parte della squadra anche io, con un ruolo per me inedito ovvero quello di chiusura.

Toccherà a me raccogliere i vari filoni narrativi, potare senza pietà quelli che giudicherò essere rami secchi e dare l’ultimo colpo di spada, il colpo di grazia. Quello che spero, lo dico nell’interesse di tutti, è che i colleghi che mi precederanno si parlino tra di loro, che diano uno spazio ampio alle loro trame.

Avere un limite di 1000 parole complica parecchio la vita, specialmente se non si è abituati a disciplinare la propria maniera di scrivere. Durante la “Sick Building Syndrome” promossa da Davide Mana quando è toccato a me ho dovuto ridurre di 200 parole circa il contributo che avevo scritto e non è stato semplice.

Ora tocca aspettare. Leggere man mano, prendersi appunti. E continuare a passare la pietra sulla lama, senza fretta.

Due parole sul round robin

Nota per i naviganti: per l’intero mese di ottobre 2011 tutti i post di questo blog riporteranno come prima parte queste righe per ricordare che è possibile votare per il concorso SF qui fino alle 23.59 del giorno 31 di questo mese. Modalità di voto e lista delle proposte sono contenuti nel post linkato.


Vi ricordate dell’esperimento di scrittura collettiva Sick Building Syndrome? Avevo promesso qualche riflessione in merito (il link lo trovate nel blogroll per dare un’occhiata) e adesso che il secondo livello segreto è stato messo a disposizione è un buon momento per mantenere la promessa.

Secondo livello segreto? Che cosa vuol dire? Andatevelo a vedere sul blog di Davide Mana, sempre nel blogroll, per avere i particolari della cosa. Già che ci siete, guardate a cosa corrisponde il primo livello segreto di questo esperimento.

SBS ha funzionato secondo una struttura round robin. Il che significa che le 23 persone impegnate nel progetto si sono prese l’impegno di scrivere un capitolo-post ciascuno che rispondesse a un minimo di formattazione di base e hanno seguito l’ordine di successione che è stato stabilito all’inizio.

Poche regole e buon senso. Sono le condizioni ottimali per tentare un’esperienza del genere. Nei 23 giocatori-scrittori c’era un po’ di tutto, dal dilettante all’esordiente con qualche personaggio più esperto a colorare il mazzo. Il che da un lato ha garantito una vasta coralità di voci ma metteve sulla resa finale ombre notevoli dal punto di vista qualitativo.

Io avevo poca fiducia nel risultato finale, lo ammetto. Mi aspettavo defezioni di massa e un gran caos nel rispettare l’ordine di esecuzione. Quanto al lato narrativo, temevo che avrebbe deragliato da subito per poi andarsi a torcere in qualche lugubre sentina. Per essere sinceri al 100%, pensavo non si arrivasse in fondo.

Mi sono sbagliato, quasi del tutto. C’è stata una defezione e un singolo cambio di turno, con ritardi tutto sommato accettabili nella schedulazione del progetto. I partecipanti, chi più e  chi meno, sono stati presenti durante l’intero iter della narrazione, assicurando quindi un bel clima in cui esercitarsi.

Rimane lo scoglio qualitativo. Inutile negare che ci sono stati alti e bassi am devo far rilevare che la cifra media è stata interessante. Non aspettatevi punte di grande narrativa, quelle proprio no, ma ci sono diversi capitoli che mi hanno favorevolmente impressionato. Personalmente ho gradito più di tutti il secondo (a firma di Nick) e la conclusione (di Germano / Hell).

Il mio capitolo, l’ottavo, aveva l’ambizione di aprire alla vicenda l’ingresso di nuovi personaggi e metteva a disposizione dei successori la possibilità di agire di contrasto rispetto all’entità-casa con mezzi sia tradizionali che esoterici. Il contesto horror a me non è usuale e si è visto parecchio nel capitolo in questione, ciò non toglie che mi sono divertito a spendere un migliaio di parole e che la resa finale mi ha soddisfatto. In seguito i due personaggi che ho introdotto sono stati usati anche da altri, anche questo mi ha fatto piacere.

La conclusione? Esperimento pienamente soddisfacente, giocatori rispettosi e grande voglia di divertirsi. Chiedere di più sarebbe stato fuori luogo. Difetti? Avrei preferito più coordinamento in generale e regole più strette nello sviluppo, del resto si sa che sono un tenace bullonaro. Lo rifarei? Sì. Con un equipaggio del genere ripartirei anche subito.